In Francia arriva la legge anti-spreco
La nuova normativa vieta ai negozi - di oltre 400 m² - di distruggere prodotti alimentari ancora consumabili e impone di consegnarli ad associazioni caritative continua
La nuova normativa vieta ai negozi - di oltre 400 m² - di distruggere prodotti alimentari ancora consumabili e impone di consegnarli ad associazioni caritative continua
Data la concentrazione in atto fra le centrali di acquisto, l’elevata intensità competitiva e le tendenze deflazionistiche, le relazioni commerciali fra industria e distribuzione dei beni di consumo in Francia sono diventate più tese. I produttori denunciano pratiche sleali e i distributori temono l’inasprirsi delle sanzioni e una crescente insicurezza giuridica. continua
La distribuzione francese dei prodotti non alimentari ha reagito all’impatto della crisi economica e dei numerosi mutamenti ambientali introducendo, negli ultimi due anni, dei cambiamenti in numerosi aspetti strategici, organizzativi e gestionali delle aziende continua
I fattori di trasformazione economici e sociali hanno un forte impatto sui canali, costringendo la distribuzione d'Oltralpe a ricercare modelli alternativi sotto il segno della frammentazione e differenziazione dei formati. E intanto sperimentano la clusterizzazione dell'offerta, utilizzando i dati dei programmi fedeltà e del geomarketing continua
In un parere del 7 dicembre 2010, l’Autorità della Concorrenza Francese critica alcuni aspetti dei contratti di distribuzione e ne propone la modifica, pena l’eventuale intervento del legislatore. È forse un passo falso, ma innesca una vivace polemica. continua
La domanda di consumi rallenta e la crescita prevista è debole ma il governo francese conta di superare la crisi continuando a sostenere gli investimenti per il miglioramento della competitività continua
Lo sviluppo sostenibile é diventato in Francia un tema centrale nell’offerta e nella comunicazione delle imprese nel settore del largo consumo. continua
Già dall’inizio dell’anno i distributori francesi potevano dedurre dai prezzi in fattura tutti i contributi finanziari concessi dai produttori, abbassando così i prezzi al consumo. Con l'approvazione della legge LME dello scorso agosto, è stata introdotta anche una maggiore libertà nella negoziazione. Gli effetti cominciano a manifestarsi sul mercato. continua
La Competition Commission ha concluso la sua indagine durata due anni con un rapporto positivo per la grande distribuzione: la concorrenza nel settore grocery assicura nel complesso buoni risultati ai consumatori. Ma alcune catene hanno posizioni forti su numerosi mercati locali e trasferiscono ai fornitori rischi eccessivi e costi imprevisti; la Commissione propone allora una serie di rimedi. continua
Per limitare l’aumento dei prezzi al consumo in Francia è necessario, secondo il Governo, rendere più libere le negoziazioni fra produttori e distributori, e favorire così un’intensificazione della concorrenza. Il recente rapporto Hagelsteen spiega come sia possibile farlo e la ripresa dell’inflazione sembra favorire l’adozione delle sue proposte in un nuovo progetto di legge previsto a breve termine. continua
La commissione Attali ha presentato nell’ottobre 2007 le sue conclusioni provvisorie sulla distribuzione commerciale e sull’accesso all’alloggio e la mobilità residenziale. Il documento comprende una nutrita serie di proposte che dovrebbero permettere il rilancio dell’occupazione, della crescita e del potere d’acquisto. L’approccio liberale della commissione non ha mancato di suscitare polemiche, ma il governo francese ha già annunciato misure in linea con le proposte contenute nel rapporto. continua
In seguito alla vittoria elettorale di Nicolas Sarkozy, nuovo presidente della Repubblica francese, un vento di liberalizzazione sta soffiando sulla politica d'oltralpe. Dopo aver diminuito alcune tasse (sulle successioni, sugli interessi dei mutui immobiliari, sulle ore di lavoro straordinario), il governo punta sulla deregolamentazione del commercio per ottenere un miglioramento del potere d’acquisto. continua