
Oltre 83 prodotti su 100 venduti nei supermercati e ipermercati di tutta Italia “parlano” la lingua della sostenibilità. Questi prodotti, infatti, riportano sulle loro etichette le informazioni relative alle iniziative avviate dalle aziende produttrici a favore della sostenibilità nella sua triplice declinazione: ambientale, sociale o benessere animale.
È questo lo scenario delineato nella diciassettesima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, che, in collaborazione con l’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, propone una lettura ampia e scientifica di peso, diffusione e valore della comunicazione green in etichetta.
Nel 2024, tra super e ipermercati, l’aggregato di prodotti “sostenibili” ha incassato quasi 45 miliardi di euro, con una crescita annua di +2,1%, spinta principalmente dall’aumento dei prezzi (+3,4%) e dalla componente di offerta (+1,9%), ma con volumi in calo di -1,2% rispetto al 2023.
È la sostenibilità ambientale la tematica più comunicata dalle aziende attraverso le etichette dei prodotti. L’Osservatorio Immagino ha individuato questo tipo di informazioni su 120.797 referenze che nel 2024 hanno sfiorato i 44,8 miliardi di euro di incassi nel canale super e ipermercati. Tra le informazioni presenti on-pack, le più diffuse sono i suggerimenti pratici per aiutare i consumatori ad adottare comportamenti virtuosi (ad esempio nella raccolta differenziata o nella corretta conservazione dei prodotti), seguiti dalle indicazioni sull’impegno per la riciclabilità del packaging, da quelle per la maggior sostenibilità delle modalità di produzione e di approvvigionamento lungo la filiera, dalle certificazioni di sostenibilità, dai claim generici (come “green”) e dai calcoli relativi all’impatto dei prodotti lungo l’interi ciclo di vita (LCA).
La seconda dimensione rilevata dall’Osservatorio Immagino, ma ancora poco presente, è quella della sostenibilità sociale: accomuna il 9,1% delle referenze e ha sfiorato i 6,6 miliardi di euro di incassi nel 2024 (+2,2% annuo, ma -0,4% a volume). A livello competitivo le private label e i fornitori top 20 sono cresciuti solo a valore mentre i follower sono avanzati anche a volume.
Infine, il benessere animale è segnalato solamente sul 2,1% dei prodotti venduti in supermercati e ipermercati. Queste 2.988 referenze hanno incassato 1,5 miliardi di euro, con un lieve aumento annuo a valore (+1,0%) a fronte di un netto calo dei volumi (-5,5%). Tra i competitor la performance a valore ha premiato le private label, che però hanno accusato anche un maggior calo a volume, così come i top 20.
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