\r\n\r\n

Innovazione Largo consumo

Codici a barre e non solo

Gli standard GS1 per la cattura delle informazioni, nei diversi settori

QR code standard GS1

Il codice a barre è il simbolo che siamo abituati a vedere nel largo consumo, dove negli ultimi 50 anni si è diffuso per agevolare la vendita dei prodotti nei supermercati, ma questo non è il suo solo utilizzo.

Ne abbiamo parlato lo scorso 17 settembre, durante il Digital Manufacturing & Logistics Summit, organizzato da Horsa, società accreditata dal Solution Partner Program di GS1 Italy, dove abbiamo presentato le evoluzioni che ha vissuto, e che sta vivendo il codice a barre standard GS1, sia in termini di potenzialità che può abilitare, sia in termini di settori di utilizzo.

L’innovazione principale è rappresentata dall’introduzione del QR code standard GS1, il simbolo 2D che rappresenterà, a partire dalla fine del 2027, un’alternativa ai codici a barre EAN-13 diffusi nel largo consumo, e che estenderà le capacità del codice a barre consentendo agli stessi simboli letti alle casse dei punti vendita di essere un vero e proprio mezzo di comunicazione, migliorando la trasparenza e l’esperienza del consumatore, fungendo anche da collegamento al Digital Product Passport, per i prodotti per cui questo sarà richiesto (per esempio, per l’abbigliamento).

Il codice a barre però non è solo per il largo consumo: la possibilità di trasferire le informazioni, e catturarle rapidamente e senza errori tramite una semplice scansione porta benefici a diversi settori. Nel sanitario per esempio, i GS1-128 e i GS1 DataMatrix sono i simboli più adottati per veicolare il codice UDI dei dispositivi medici, o sempre i GS1 DataMatrix da poco introdotti anche in Italia per l’identificazione e la gestione dell’anti-contraffazione dei farmaci soggetti a prescrizione.

Altro settore in cui l’uso dei codici a barre è consolidato è quello della logistica: il barcode ITF-14, per l’identificazione dei colli, e il GS1-128 per la codifica di colli e pallet, sono strumenti ormai diffusi per gestire al meglio l’inventario di magazzino e le spedizioni. In alternativa, o spesso complementari a questi simboli, nella logistica trovano grande utilizzo anche i tag RFID che permettono di riconoscere in maniera massiva le unità movimentate, sfruttando la radiofrequenza.

In sintesi, strumenti diversi che possono soddisfare necessità diverse, nei vari settori, ma che hanno un punto di partenza comune: la possibilità di rappresentare in formati strutturati l’identità univoca di un prodotto, e comunicarla secondo regole condivise e utilizzate in tutto il mondo.

Condividi

Potrebbe interessarti