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Innovazione Healthcare

Tracciare per curare: l’importanza degli standard GS1 nella sanità digitale

Nel corso di un evento promosso da Antares Vision Group dedicato all’innovazione in ambito sanitario è emerso il ruolo chiave degli standard nella tracciabilità, per una sanità digitale più efficiente, interoperabile e sicura

Codici a standard GS1 per i farmaci

La tracciabilità, da sempre centrale nelle filiere alimentari, sta diventando un tema chiave anche in ambito farmaceutico-sanitario. Proprio dell’importanza della tracciabilità nel mondo healthcare ha parlato Giada Necci, industry engagement manager di GS1 Italy nel suo intervento in occasione di “Logistica sanitaria integrata: nuovi modelli organizzativi dalla macrologistica all’aderenza terapeutica”.

L’evento, chi si è tenuto lo scorso 3 luglio presso il Csmt di Brescia, è stato promosso da Antares Vision Group, multinazionale italiana attiva nella tracciabilità e nella gestione dei dati e società accreditata dal Solution Partner Program di GS1 Italy, e da L.I.G.H.T. Scarl (infrastruttura di innovazione nei settori dell'Intelligenza Artificiale, dei Biofarmaci e della Digital Healthcare) e patrocinato da AIIC – Associazione Italiana Ingegneri Clinici e GS1 Italy.

Verso una sanità interconnessa

Oggi più che mai la sanità è chiamata ad affrontare sfide complesse: popolazione che invecchia, aumento delle patologie croniche, pressione costante su risorse, tempo e personale. Ma altre tematiche influiscono sulle attività delle organizzazioni della filiera: sicurezza, trasporti e logistica, sostenibilità.

«La tecnologia da sola non basta. Abbiamo bisogno di una sanità interconnessa, dove ogni sistema, ogni struttura, ogni dispositivo possa parlare con gli altri», ha evidenziato Giada Necci.

Il valore degli standard nella filiera sanitaria

La realtà, però, è diversa dall’immaginario ideale: esistono tanti software, molte piattaforme, ma pochi standard comuni. Il risultato è che i dati non vengono scambiati o condivisi correttamente, generando ritardi, errori, inefficienze. Allora serve l’innovazione, intesa non solo come introduzione di nuove tecnologie. Innovare, infatti, significa anche creare infrastrutture digitali, interoperabili, capaci di rendere ogni dato utile e condivisibile, pure quando si parla di tracciabilità di un farmaco o di un dispositivo.

«Tracciare non è sufficiente – ha sottolineato Necci –. Serve farlo bene, in modo uniforme e comprensibile ovunque. È qui che entrano in gioco gli standard che permettono, con regole condivise e un linguaggio comune per identificare, catturare e condividere informazioni in modo affidabile. Gli standard GS1 non sono un semplice insieme di codici identificativi e formati dati. Possono diventare uno strumento strategico per aumentare la sicurezza dei pazienti, ridurre gli errori e rendere i processi più efficienti ed efficaci, supportare le implementazioni in sostenibilità e coinvolgere i pazienti nei propri percorsi di cura. Non si tratta solo di leggere un codice a barre, ma di creare un ecosistema in cui ogni informazione è affidabile, ogni passaggio è tracciato, ogni gesto clinico è supportato da dati. E questo ha un impatto enorme anche sulla qualità delle cure».

Gli standard non si vedono, ma rendono visibile tutto ciò che conta: sicurezza, precisione, trasparenza. Offrono un linguaggio univoco e interoperabile, valido a livello internazionale, multi-settoriale e cross-canale. Anche in Italia, gli standard GS1 vengono utilizzati per l’identificazione e la lotta alla contraffazione dei farmaci, l’identificazione e la tracciabilità dei dispositivi medici e possono essere utilizzati nei processi ospedalieri anche per l’identificazione e la tracciabilità dei pazienti, degli asset e delle location.


Scopri tutto sugli standard per il settore sanitario e healthcare nella pagina dedicata sul sito di GS1 Italy.

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