Il 2025 si è aperto con un tasso di out-of-stock nel largo consumo confezionato pari a 3,3%, in miglioramento di -0,4 punti rispetto allo stesso mese di un anno fa e stabile rispetto a dicembre 2024. È quanto evidenzia il Barometro Osa (Optimal Shelf Availability) di GS1 Italy, il monitoraggio che, in ambito ECR in collaborazione con Circana, ogni mese rileva gli indici delle rotture di stock e delle vendite perse nei diversi canali e nei diversi reparti del largo consumo. A livello merceologico gennaio 2025 registra un miglioramento in tutti i reparti, ma in particolare sono le bevande (-0,6 punti) e il pet care (-0,5) a mettere a segno le migliori performance.
Vendite... meno perse
La percentuale di vendite perse è stata invece pari al 4,0%, in miglioramento di -0,6 punti rispetto a gennaio 2024 e pure a dicembre 2024. Anche in questo caso risultati positivi in tutti i reparti merceologici.
Analizzando le dinamiche tra i canali, notiamo che a gennaio 2025 negli ipermercati il tasso di OOS per il totale largo consumo confezionato è stato pari al 3,5%, in aumento di -0,3 punti rispetto allo stesso mese di un anno fa. Il miglioramento più consistente (entrambi a -0,4 punti) è stato messo a segno dai reparti bevande e pet care.
Bevande e pet care, reparti top
Per quanto riguarda i supermercati grandi > 1.200mq il tasso di OOS si è fissato al 3,4% in miglioramento di -0,4 punti rispetto a gennaio 2024: il reparto bevande ha totalizzato il miglioramento più importante (-0,7), seguito da freddo e pet care (-0,6 entrambi). Nei supermercati piccoli =<1.200mq il tasso di OOS si è attestato al 3,1% in miglioramento di -0,2 su gennaio 2024, con il reparto pet care vincente con -0,5punti.
In termini di percentuale di vendite perse, migliora a totale Italia il tasso di -0,4 punti su gennaio 2024 trainato principalmente dagli ipermercati (-0,5) e supermercati grandi (-0,6) mentre quelli con superficie più piccola si fermano a -0,2 punti.
Le promo vincono sempre
a gennaio 2025 la percentuale di OOS media è stata pari al 3,3% in condizioni regolari, ma si abbassa drasticamente in presenza di promozioni. Per il largo consumo confezionato la probabilità di trovare un prodotto fuori stock in promozione si riduce fino allo 0,7%. Tendenza uguale in tutti i reparti, dal valore più basso, registrato dal cura persona (0,2%) fino a quello più alto, raggiunto dal reparto ortofrutta (2,7%). Confrontando l'indice tra la percentuale di vendite perse e quella di OOS nelle due condizioni (promo e no promo), si rileva che le occasioni di out-of-stock in condizione promozionale sono economicamente più impattanti e pericolose per Industria e Distribuzione soprattutto per i reparti del cura casa e cura persona.
Figura 1 - Percentuale di out-of-stock e vendite perse
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