01. Il paradosso Italia: leader nella fatturazione elettronica, in ritardo sulla digitalizzazione
Nonostante l'Italia sia leader europea nella fatturazione elettronica, l'adozione di documenti di trasporto digitali e dell'e-commerce B2B rimane limitata
C’è un paradosso evidente quando si parla di digitalizzazione dei processi commerciali e logistici in Italia.
Mentre il nostro paese è leader in Europa per quanto riguarda la fatturazione elettronica, risulta ancora indietro nell'adozione di documenti di trasporto digitali, nell'e-commerce B2B e in generale nella digitalizzazione dei processi.
È questo il dato più evidente emerso dal convegno "Lepre o tartaruga? Il paradosso del B2b italiano", organizzato dall’Osservatorio Digital B2b della School of Management del Politecnico di Milano e del quale GS1 Italy è partner. Un’occasione che ha, per l’appunto, messo in luce le contraddizioni e le sfide che le imprese italiane devono affrontare in questo specifico contesto, arrivando a evidenziare come una maggiore automazione e digitalizzazione potrebbero portare a significativi risparmi economici e a un aumento della produttività.
Il contesto di riferimento
Lo scenario davvero presenta molte luci e ombre.
Dall’Osservatorio emerge una constatazione di fatto: la digitalizzazione nel B2B procede a due velocità. Laddove insiste un obbligo normativo, come nel caso della fatturazione elettronica, il nostro paese risponde e risponde positivamente.
Laddove l’obbligo normativo non c’è, l’adozione spontanea di soluzioni digitali nelle imprese fa fatica a prendere piede.
Come accennato all’inizio, nel nostro paese, nonostante sia leader in Europa per quanto riguarda la fatturazione elettronica, solo il 35% delle imprese emette documenti di trasporto (DDT) digitali e solo il 22% li riceve.
Su questo fronte specifico, c’è una resistenza culturale molto forte, tanto che dalla direttrice dell’Osservatorio Digital B2b, Paola Olivares, arriva l’auspicio per introdurre «un approccio top-down law-driven che imponga a livello nazionale un obbligo generalizzato di trasmissione del DDT in formato elettronico strutturato».
Tra DDT e regolamenti europei
I numeri parlano chiaro: se il DDT digitale diventasse obbligatorio, si risparmierebbero 18 miliardi di euro, grazie all’aumento della produttività, alla riduzione dei costi dei materiali e al sensibile risparmio dei tempi dedicati alla ricerca dei documenti stessi.
Per altro, le riflessioni proposte dall’Osservatorio arrivano in un momento in cui anche in Europa sono in discussione diverse normative per standardizzare i servizi di digitalizzazione dei documenti logistici, tra cui il regolamento eFTI (Electronic Freight Transport Information) e il protocollo addizionale sulla Convenzione del CMR (la lettera di vettura internazionale utilizzata a livello comunitario per il trasporto a titolo oneroso di merci su strada a mezzo di veicoli).
In Italia, l'adozione di questi standard è lenta, nonostante potrebbe realmente portare a una maggiore interoperabilità, trasparenza e sostenibilità dell’intero processo documentale.
Sotto il riflettore, dunque, vi sono nuovi standard e possibili nuove normative che dovrebbero facilitare e promuovere lo scambio di informazioni tra tutti i soggetti e tutti gli stakeholder delle filiere B2B.
La propensione all’investimento nel Digital B2B
In generale, evidenza l’Osservatorio, gli investimenti delle imprese italiane in tecnologie a supporto del Digital B2B sembrano orientati a un percorso evolutivo importante.
Figura 1 - Le priorità di investimento per i prossimi 12 mesi delle aziende italiane nel Digital B2BFonte: School of Management del Politecnico di Milano “Osservatorio Digital B2b” 2024
Il 35% delle organizzazioni prevede di introdurre sistemi di gestione elettronica documentale per snellire la creazione, gestione e conservazione dei documenti di business. Gli investimenti in cloud interessano il 22% delle imprese, mentre quelli in sistemi ERP sono considerati prioritari dal 19%. Tuttavia, l'ammontare degli investimenti rimane limitato: il 33% delle imprese investe meno dell'1% del fatturato in queste soluzioni e solo lo 0,4% destina oltre il 10% del proprio budget alla digitalizzazione, numeri troppo bassi per introdurre soluzioni integrate alla base della strategia aziendale.
Guardando al futuro prossimo, il 9% delle imprese intende introdurre strumenti di Robotic Process Automation (RPA) per automatizzare i processi aziendali, attualmente adottati dal 10% delle realtà italiane. Resta ancora un buon 57% di imprese che ancora non ha pianificato tali investimenti. Eppure, le stime dell’Osservatorio parlano chiaro.
L'automazione dei processi può portare notevoli benefici: si stima un risparmio di 58 minuti e 22 euro per ogni ciclo ordine-pagamento, migliorando la performance del 52%. Questo beneficio è particolarmente evidente nella gestione delle fatture e delle non conformità, con riduzioni rispettivamente dell'86% e del 74% del tempo impiegato, mentre è meno rilevante nella gestione dei documenti logistici, ancora prevalentemente gestiti in modalità cartacea o con doppio flusso.
A cura di Maria Teresa della Mura
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