I codici a barre di nuova generazione anche nel fai da te
Nuove applicazioni e nuove opportunità, senza perdere il ruolo tradizionale di strumenti di identificazione
Quando pensiamo al codice a barre, e ai prodotti a cui viene applicato, il settore fai da te non è il primo che ci viene in mente; eppure, anche in questo ambito, i barcode sono usati diffusamente, sui prodotti venduti nella grande distribuzione, ma anche su quelli venduti online, per la possibilità che offrono di automatizzare i processi e rendere più rapide alcune operazioni.
A questo proposito, GS1 Italy, ha partecipato al Bricoday Digital Village con l’intervento “Codici a barre di nuova generazione, abilitatori di nuove informazioni e forme di tracciabilità”, per sottolineare come il codice a barre, e le sue evoluzioni, possono migliorare l’efficienza dei processi anche nel fai da te.
Già l’uso del barcode lineare "tradizionale", l’EAN-13 che siamo abituati a vedere sui prodotti, fin dalla sua introduzione (cinquant’anni fa) ha rappresentato uno strumento importante di riduzione dei costi.
Come veicolo dell’identificazione univoca a livello globale, infatti, ha permesso, e continua a permettere, il riconoscimento inequivocabile di ciascun prodotto al momento del suo passaggio alle casse, evitando l’applicazione ai prodotti di etichette prezzi e la digitazione manuale di codici, riducendo non solo i tempi, ma anche gli errori. L’identificazione univoca, poi, è fondamentale per agevolare anche le fasi di gestione degli ordini e di analisi dei dati del mercato, perché permette di distinguere facilmente un prodotto dagli altri.
Il ruolo del codice a barre GS1 però, non si ferma qui. L’evoluzione ai simboli bidimensionali, o 2D, di nuova generazione rafforzerà il ruolo del codice a barre di strumento a supporto della trasformazione digitale: da un lato offrirà alle aziende nuovi modi di utilizzo dei dati, dall’altro consentirà ai consumatori di raggiungere più facilmente le informazioni di prodotto.
Il simbolo GS1 DataMatrix, per esempio, potrà codificare anche attributi aggiuntivi, come date di produzione, numeri di lotto o numeri seriali, permettendo di utilizzare il barcode per migliorare la tracciabilità, la gestione dell’inventario o mettere in atto sistemi di controllo di anti-contraffazione.
Il QR code abbinato al GS1 Digital Link, invece, renderà il prodotto medium di sé stesso. Infatti il simbolo bidimensionale applicato al prodotto potrà essere letto direttamente dai consumatori, con i loro smartphone, collegandoli a pagine web dedicate al prodotto stesso, in cui trovare vari contenuti relativi al prodotto, come manuali di istruzioni, video tutorial, immagini con esempi di utilizzi o altre risorse che possono facilitare il coinvolgimento del consumatore.
I simboli 2D collegati a standard GS1 permetteranno, quindi, di attivare nuove applicazioni e sfruttare nuove opportunità, mantenendo, però, inalterato il ruolo tradizionale di strumento di identificazione. Infatti, il GS1 DataMatrix e il QR code con GS1 Digital Link rientrano nel progetto di migrazione al codice a barre 2D che GS1 sta portando avanti in tutto il mondo e che ha come obiettivo la possibilità di processare alle casse sia le simbologie lineari attualmente diffuse, sia quelle 2D, entro la fine del 2027.
A cura di Emanuela Casalini, senior standard specialist di GS1 Italy - seguila su Linkedin