Creatività e ordine: l’apparente antitesi dietro al successo degli standard GS1
Nel secondo appuntamento di “50 volte il primo barcode”, Andrea Ausili ci racconta quanto il mondo degli standard sia strettamente legato al concetto di innovazione, lo yin e lo yang di GS1 Italy
La prima volta che ho avuto a che fare con un codice a barre risale a 23 anni fa, e lo posso dichiarare con una certa sicurezza.
Intendiamoci, non era la prima volta che vedevo un codice a barre perché, come tutti, ce li avevo sotto gli occhi tutti i giorni, su ogni prodotto, al supermercato e in casa.
Ma 23 anni fa ho cominciato a interessarmi di quel simbolo, del suo significato e di come venissero composti i numeri rappresentati.
In quel periodo, dopo molti anni di insegnamento nelle scuole superiori (ho studiato Informatica), avevo scelto di seguire, come responsabile tecnico, l'avventura di una start-up che aveva lanciato uno dei primissimi siti e-commerce italiani di spesa online: un supermercato sul web con lo stesso assortimento di quelli tradizionali, prodotti freschi compresi.
Home page del sito e-commerce di circa 20 anni fa
Spesaonline era una vera novità per il panorama italiano. Una scommessa. Una scommessa un po' azzardata per i tempi, forse, ma allora non potevamo saperlo.
Per i più giovani che allora non c’erano, il 2000 è ricordato come l'anno dello scoppio della "bolla delle dot-com", quello cioè in cui l'entusiasmo che aveva portato nel giro di pochi anni alla creazione di tantissime start-up basate sulla nuova tecnologia di Internet e del web, si è schiantato contro una dura realtà fatta di una speculazione sui titoli e attività decisamente poco sostenibili.
Nonostante questo, ricordo quel periodo come uno dei più felici e interessanti per lo sviluppatore tecno-entusiasta come sono sempre stato e sono ancora (all'epoca mi sarei definito un geek, non proprio un nerd).
È stato quel periodo a farmi conoscere e affrontare problemi che poi ho ritrovato identici anni più tardi quando ho cominciato a lavorare per GS1 Italy, (allora si chiamava Indicod-Ecr): l'identificazione dei prodotti da vendere online e la difficoltà nel reperire informazioni e immagini, non dico di buona qualità ma anche soltanto accettabili.
All’epoca, ogni fonte andava bene e ogni prodotto andava controllato con attenzione per non pubblicare informazioni sbagliate (non esisteva ancora il regolamento UE 1169 relativo alle informazioni sulle etichette alimentari ), ed è lì che ho affinato la mia rudimentale tecnica di fotoritocco per rendere utilizzabili le foto che si trovavano.
Non voglio dire che da quella esperienza ho tratto insegnamenti che poi sono tornati utili nel definire e promuovere servizi che abbiamo poi lanciato in GS1 Italy, ma di certo Immagino, Allineo e tutti gli altri sono soluzioni che oggi risolvono molti dei problemi che allora dovevamo affrontare e risolvere con fatica e creatività. Creatività e anche immaginazione che, per fortuna, mi accompagnano ancora, insieme alla ricerca di ordine, tranquillità e sicurezza che fanno parte del mio carattere: questa che potrebbe sembrare una contraddizione, è in realtà, a mio modo di vedere, la condizione ideale per fare il lavoro che faccio e che mi dà ancora l'entusiasmo, dopo molti anni, per affrontare i problemi di ogni giorno.
In GS1 Italy mi occupo di standard e innovazione, che come dicevo sono due concetti che in apparenza possono sembrare piuttosto distanti, al limite dell'antitesi.
Fare standard significa definire regole, modalità formalizzate e strutturate per identificare oggetti e luoghi, descrivere caratteristiche di prodotti ed eventi, eseguire processi. In una parola, adottare degli standard serve a mettere ordine e concordare modalità comuni di agire, nella ferma convinzione che questo è il modo più efficiente ed efficace di fare le cose.
All'apparenza qualcosa di molto noioso, vero? In realtà è una fonte continua di stimoli e di opportunità di studiare e risolvere problemi con inventiva e creatività per riportare situazioni caotiche e inefficienti all'ordine e la sicurezza che gli standard possono fornire.
Il tutto approfittando della tecnologia, che, nel tempo, si è resa disponibile e contribuisce all'efficacia di standard globali come quelli GS1.
Standard e innovazione, dal mio punto di vista, sono perfettamente complementari, convivono e si alimentano l'un l'altra. Nella mia mente sono come il famoso simbolo taoista dello yin-yang: i due opposti che costituiscono il tutto.
Dall'ordine garantito dalle regole si creano le condizioni per affrontare con immaginazione e creatività i problemi e trovare soluzioni che portano innovazione nel sistema, in un ciclo continuo di progresso e di sviluppo continui per tutta la community GS1.
Oggi, il contesto socioeconomico globale è molto diverso da 23 anni fa. Le sfide sono difficili e nuove per tutti, ma anche la tecnologia disponibile si è molto evoluta: strumenti come lo smartphone, l'intelligenza artificiale, l'IoT, il web di oggi e quello futuro, il cosiddetto web3 rendono ancora la ricerca di nuove soluzioni e innovazione molto stimolante. Sono certo che GS1 Italy e la comunità di utenti italiani potrà evolvere molto lavorando con questi strumenti e seguendo gli standard GS1.
In questo periodo, per esempio, stiamo guidando il percorso di evoluzione dei codici a barre tradizionali, che quest’anno compiono 50 anni, verso i simboli 2D come il QR Code e il GS1 DataMatrix, che apriranno la strada a molti nuovi processi e a una nuova dimensione della relazione fra brand e consumatori.
Un percorso davvero entusiasmante che si compirà, grazie alla tecnologia, nell’arco di pochissimi anni.
Per quanto mi riguarda, spero davvero di continuare a lungo, dentro GS1 Italy, ad avere l'opportunità di mettere la mia curiosità al servizio di entrambi gli aspetti del mio lavoro, l'ordine (cioè gli standard) e la creatività (ioè l'innovazione). C'è ancora tempo prima di andare in pensione...
A cura di Andrea Ausili, standard & innovation director di GS1 Italy