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Rivelato il passaporto digitale europeo dei prodotti: è ora di agire!

GS1 in Europe accoglie con favore la proposta di regolamentazione dei prodotti sostenibili adottata il 30 marzo 2022 dalla Commissione europea

EU_DigitalProductPassport_Articolo.jpg La regolamentazione dei prodotti sostenibili viene rilasciata nel quadro del Green Deal europeo che fissa l'obiettivo di diventare la prima regione climaticamente neutrale entro il 2050. 

La bozza del regolamento include il passaporto digitale europeo dei prodotti che ha impegnato GS1 in Europe negli ultimi due anni. Si applica a qualsiasi bene materiale, compresi i componenti e i prodotti intermedi, immessi sul mercato europeo o messi in servizio nell'UE; solo alcuni settori sono esentati, come alimenti, mangimi e medicinali. Questa definizione include i prodotti fabbricati in Europa o esportati nell'Unione europea. In questo senso, il regolamento incide sul commercio globale.

Inoltre, il regolamento vieta la distruzione dei prodotti di consumo invenduti e stabilisce criteri obbligatori per gli appalti pubblici ecologici.

L'obiettivo generale della proposta è quello di ridurre l'impatto ambientale del ciclo di vita dei prodotti attraverso soluzioni digitali efficienti, ma anche di consentire gli obiettivi della politica industriale dell'UE come l'aumento della domanda di beni sostenibili e il sostegno alla produzione sostenibile.

Il regolamento stabilisce nuovi doveri e diritti per:

  • Produttori.
  • Importatori e distributori.
  • Rivenditori.
  • Riparatori.
  • Rigeneratori.
  • Riciclatori.
  • Professionisti della manutenzione.
  • Clienti.
  • Utenti finali.
  • Consumatori.
  • Autorità nazionali.
  • Organizzazioni di interesse pubblico.
  • Commissione europea.
  • Qualsiasi organizzazione che agisca per loro conto.

La Commissione ha inoltre adottato la strategia per prodotti tessili sostenibili e circolari e la revisione del Regolamento sui prodotti da Costruzione.

Passaporto digitale europeo dei prodotti

Il fatto che i prodotti debbano avere un passaporto non è una novità e sicuramente non lo è per GS1. Il vero cambiamento è che questo sta avvenendo attraverso la legislazione e facendo leva sulle trasformazioni ecologiche e digitali.

Il regolamento afferma che "il passaporto del prodotto è un insieme di dati specifici di un prodotto che include le informazioni (specificate nell'atto delegato) e che è accessibile per via elettronica attraverso un supporto dati". 

Secondo il nuovo regolamento, il passaporto del prodotto deve: 

  • Garantire che gli attori lungo la catena del valore, compresi i consumatori, gli operatori economici e le autorità nazionali competenti, possano accedere alle informazioni sul prodotto che li riguardano.
  • Migliorare la tracciabilità dei prodotti lungo la catena del valore.
  • Facilitare la verifica della conformità del prodotto da parte delle autorità nazionali competenti.
  • Includere gli attributi di dati necessari per consentire la tracciabilità di tutte le sostanze pericolose durante il ciclo di vita dei prodotti interessati.

Per GS1, è importante sottolineare che i passaporti dei prodotti devono essere pienamente interoperabili con altri passaporti e in tutti i gruppi, anche in relazione agli aspetti tecnici, semantici e organizzativi dell'interoperabilità, della comunicazione end-to-end e del trasferimento dei dati. Pertanto, il passaporto dei prodotti diventa un fattore di interoperabilità, ma anche un elemento necessario per immettere i prodotti sul mercato dell'Unione europea nell'ambito della procedura di valutazione della conformità.

Inoltre, il regolamento chiarisce che i consumatori, gli operatori economici e gli altri soggetti interessati hanno libero accesso al passaporto del prodotto in base ai rispettivi diritti di accesso.

Norme aperte e globali a cui fa riferimento la bozza di regolamento

La bozza di regolamento fa più volte riferimento a norme globali e aperte. In questo, GS1 e i suoi standard globali possono svolgere un ruolo importante per soddisfare le richieste del settore e dei legislatori. 

Ecco alcuni esempi (non esaustivi): 

  • Per garantire l'interoperabilità, il data carrier e l'identificatore univoco del prodotto dovrebbero essere rilasciati conformemente alle norme riconosciute a livello internazionale.
  • Per garantire che il passaporto del prodotto sia flessibile, agile e orientato al mercato e si evolva in linea con i modelli aziendali, i mercati e l'innovazione, dovrebbe essere basato su un sistema di dati decentralizzato, istituito e mantenuto dagli operatori economici.
  • L'identificazione univoca dei prodotti è un elemento fondamentale per consentire la tracciabilità in tutta la supply chain. Pertanto, il passaporto del prodotto dovrebbe essere collegato a un identificatore univoco del prodotto. Inoltre, se opportuno, il passaporto dovrebbe consentire di rintracciare i soggetti e gli impianti di fabbricazione collegati a tale prodotto.
  • Per garantire l'interoperabilità, gli identificatori univoci dell'operatore e gli identificatori univoci dell'impianto, che consentono la tracciabilità, dovrebbero essere rilasciati conformemente alle norme riconosciute a livello internazionale.
  • Per "identificatore univoco del prodotto" si intende una stringa di caratteri univoca per l'identificazione del prodotto, che consente anche un collegamento web al passaporto del prodotto.
  • Per "identificatore univoco dell'operatore" si intende una stringa univoca di caratteri per l'identificazione degli attori coinvolti nella catena del valore dei prodotti.
  • Per "identificatore univoco dell'impianto" si intende una stringa univoca di caratteri per l'identificazione di luoghi o edifici coinvolti nella catena del valore di un prodotto o utilizzati dagli attori coinvolti nella catena del valore di un prodotto.
  • Il data carrier e l'identificatore univoco del prodotto sono rilasciati in conformità alla norma ISO/IEC 15459:2015. 
  • Tutte le informazioni contenute nel passaporto del prodotto devono essere  basate su una norma aperta, sviluppate in un formato interoperabile e devono essere leggibili elettronicamente, strutturate e consultabili.
  • Gli identificatori univoci dell'operatore e gli identificatori univoci dell'impianto devono essere conformi alla norma ISO/IEC 15459:2015.
  • I dichiaranti in dogana inseriscono l'identificatore univoco del prodotto nella dichiarazione in dogana per l'immissione in libera pratica di qualsiasi prodotto contemplato.

Passaggi successivi

La bozza di regolamento avvia la procedura legislativa di codecisione che richiede il coinvolgimento del Parlamento europeo e del Consiglio. Questo processo può richiedere fino a 16/18 mesi.

Al contempo, la Commissione ha bisogno di effettuare una prioritizzazione dei prodotti da regolamentare con il nuovo regolamento e dei requisiti che si applicheranno ad essi. La Commissione sta adottando un piano di lavoro, che coprirà almeno tre anni, definendo un elenco di gruppi di prodotti per i quali prevede di adottare atti delegati. I requisiti dei dati da decidere riguardano:

  • Le informazioni da includere nel passaporto del prodotto per i consumatori, gli operatori economici e le autorità nazionali competenti.
  • Il layout in cui deve essere presentato il data carrier e la sua posizione.
  • Se il passaporto del prodotto deve corrispondere al modello, al lotto o al livello dell'articolo.
  • Il modo in cui il passaporto del prodotto è reso accessibile ai clienti prima che questi siano vincolati da un contratto di vendita, anche in caso di vendita a distanza.
  • Gli attori che possono introdurre o modificare le informazioni nel passaporto del prodotto, compresa, se necessario, la creazione di un nuovo passaporto del prodotto.
  • Il periodo per il quale il passaporto del prodotto deve rimanere disponibile.
  • I diritti di accesso specifici a livello di gruppo di prodotti.

La Commissione dovrebbe introdurre diversi nuovi atti delegati: 18 tra il 2024 e il 2027 e 12 tra il 2028 e il 2030, per consentire l’attivazione del passaporto dei prodotti. 

Quindi GS1 in Europe stima che il passaporto dei prodotti implichi un flusso di lavoro che sarà attivo per almeno dieci anni. Sulla base del lavoro sviluppato finora, GS1 in Europe ha stabilito alcuni principi di base per l'architettura dei dati del passaporto del prodotto secondo le norme GS1: il documento è consultabile sul sito di GS1 in Europe da cui è tratto questo articolo.

A cura di Francesca Poggiali, chief public policy officer Europa di GS1 in Europe - seguila su Linkedin