La ripresa nelle mani dei consumatori
Gli aggiornamenti di Congiuntura REF
Dal secondo trimestre di quest’anno, la rimozione delle misure di distanziamento ha riattivato settori prevalentemente destinati al consumo finale. Con le riaperture è stato difatti possibile fare ripartire la spesa nei settori della ristorazione, degli alberghi, degli spettacoli; tutte voci dei consumi che erano state ridotte sino all’inizio della primavera, determinando un aumento del flusso di risparmi delle famiglie.
La ripresa dei consumi
Non a caso il rimbalzo dei consumi del secondo trimestre (+5,2% la variazione dei consumi interni sul trimestre precedente) ha visto una crescita concentrata nei servizi (+9,6%), a fronte di un incremento dei beni dell’1,2%. All’interno degli acquisti di beni l’aumento è a sua volta concentrato nei semidurevoli (+4,5%) grazie alla ripresa degli acquisti nel comparto dell’abbigliamento.
Tuttavia, nonostante il recupero del secondo trimestre, tanto i consumi di servizi, quanto quelli di semidurevoli, mantenevano ancora un ampio gap da recuperare per tornare sui livelli di spesa pre-crisi. La ripresa per queste componenti della spesa è comunque proseguita nel corso dell’estate, soprattutto per i servizi turistici. Il miglioramento è descritto in maniera eloquente dai risultati delle indagini congiunturali presso le imprese di questi settori.
Crescita sostenuta dei consumi e rotazione della loro composizione sono stati quindi i tratti della recente fase di recupero dell’economia italiana; se in una prima fase della ripresa l’accelerazione della domanda è stata concentrata sui beni, adesso il recupero è quasi esclusivamente nelle voci dei servizi.
La ripresa dei consumi è legata alle riaperture, ma il gap per tornare sui livelli pre-crisi è ancora ampio
Il tasso di risparmio in riduzione
L’aumento dei consumi registrato quest’anno ha comportato una riduzione del tasso di risparmio dai massimi, a fronte di livelli del reddito che sono aumentati poco rispetto al Pil. Il reddito disponibile reale delle famiglie negli ultimi due anni non ha seguito l’andamento dell’attività economica, perché le oscillazioni dei redditi primari delle famiglie, soprattutto quelle dei redditi da lavoro determinate dalle variazioni delle ore lavorate, hanno trovato compensazione nei trasferimenti del bilancio pubblico ai lavoratori e alle imprese.
Nei prossimi trimestri il reddito delle famiglie beneficerà della ripresa della domanda di lavoro, ma si ridurranno drasticamente i trasferimenti, che hanno giocato un ruolo fondamentale negli ultimi due anni. La crescita del potere d’acquisto delle famiglie troverà inoltre ulteriore elemento di freno nell’aumento dei prezzi innescato dall’aumento dei prezzi delle materie prime.
Gli stili di vita delle famiglie verso la normalizzazione?
La crescita attesa dei consumi è quindi legata fondamentalmente al fatto che dovrebbero normalizzarsi gli stili di vita delle famiglie, portando dunque a una discesa ulteriore del tasso di risparmio. Si tratta di una prospettiva concreta, ma molto legata anche a fattori, tuttora incerti, di natura psicologica. La pandemia potrebbe avere modificato le aspettative dei consumatori, aumentandone la sensazione di incertezza. In generale, le indicazioni delle indagini presso le famiglie hanno comunque mostrato un miglioramento significativo nei mesi scorsi. Le survey hanno evidenziato un miglioramento delle valutazioni sul bilancio familiare e, soprattutto, una riduzione della percezione dei rischi di disoccupazione.
Infine, va anche considerato che molti cambiamenti negli stili di vita indotti dalla pandemia potrebbero non essere reversibili, si pensi soprattutto al commercio on-line o al lavoro da remoto. Questo comporta anche un cambiamento nella struttura della domanda: in alcuni settori il recupero della spesa sarà completo, in altri ci si porterà su livelli anche superiori rispetto ai valori pre-crisi, ma in altri ancora potremmo osservare un recupero solo parziale, ovvero la crisi avrà portato a una riduzione strutturale dei livelli della domanda.
Il ciclo dei consumi sarà guidato dalla rapidità con cui si normalizzeranno gli stili di vita. Alcuni, fra i cambiamenti indotti dalla pandemia, saranno di carattere permanente
A cura di Fedele De Novellis
Estratto da Congiuntura REF, n 18, ottobre 2021
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