Largo consumo alla Milano Design Week 2021
Le aziende dei beni di consumo partecipano a questa entusiasmante edizione della Milano Design Week
In una Milano che sta tornando a credere in sé stessa si è appena conclusa la Design Week 2021, che quest’anno proponeva due distinte manifestazioni parallele: un Supersalone nei padiglioni di Rho-Fiera e l’ormai celebre Fuorisalone per le strade e i quartieri della città.
Saranno state le parole di incoraggiamento del presidente Mattarella nel giorno dell’inaugurazione, o i due anni di astinenza forzata causa pandemia, fatto sta che i numeri dell'evento sono andati oltre ogni aspettativa in termini di affluenza. Un’esperienza vissuta con entusiasmo che sancisce il rilancio della città e di un intero sistema paese.
Notevoli le cifre del Supersalone comunicate dagli organizzatori:
- Oltre 60 mila le presenze da 113 paesi.
- 425 brand espositori, di cui il 16% esteri.
- Quasi 1.800 i giornalisti accreditati da tutto il mondo.
Quello che però più interessa a noi della redazione di Tendenze online è capire come le aziende dei beni di consumo, e in modo particolare quelle della grande distribuzione, hanno accolto la sfida e partecipato all’iniziativa.
Partiamo dal Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, e precisamente dalla sala dell’antico refettorio affrescata con un bellissimo Cenacolo, dove Esselunga ha allestito un piccolo supermercato, il “Re-Food Market”, per raccontare l’impegno quotidiano volto a rendere i processi produttivi e distributivi dei prodotti a marchio sempre più sostenibili: dal packaging di prodotti come il pescato e il cacao agli strumenti di previsione di riordino del fresco per ridurre gli sprechi, fino alla metodologia LCA per quantificare l'impatto ambientale del ciclo di vita dei prodotti.
“Muovendosi tra gli scaffali di questa installazione è possibile conoscere il dietro le quinte di alcuni dei nostri prodotti, realizzati nel rispetto dell’ambiente e delle filiere di produzione, e le attività per la riduzione e la ridistribuzione delle eccedenze alimentari”, ha spiegato alla stampa il chief marketing officer della catena Roberto Selva. “Quotidianamente investiamo risorse per migliorare le nostre prestazioni e sviluppare competenze di gestione diretta per limitare gli sprechi, sia energetici che alimentari”.
Alle parole seguono i fatti: come testimonia la partnership con il Banco alimentare e con la strartup TooGoodToGo per riallocare quanto più possibile le proprie eccedenze alimentari.
In mostra insieme ad Esselunga molti marchi della Produzione con le loro testimonianze di sostenibilità, tra i tanti Rio Mare, Sammontana, San Pellegrino, Bauli, De Lucia, Conserve Italia e Noberasco.
Sempre gli spazi del Museo della scienza e della Tecnologia hanno fatto da sfondo all'eco-villaggio voluto per il terzo anno consecutivo da Rossana Orlandi, madrina visionaria del design emergente, che quest’anno ha premiato il progetto internazionale ROGuiltlessPlastic.
Dedicato ai temi del design sostenibile e dell’economia circolare abbiamo trovato anche il circular bar di Carlsberg Italia, assemblato con una linea di arredi a zero sprechi di CO2 e realizzata con Mater, Re-Plastic e Lendager Group. Si tratta di un progetto reso possibile dall'adozione, dieci anni fa, di una tecnologia chiamata PET DraughtMaster, che permette di riutilizzare i fusti dismessi e trasformarli in oggetti, dando loro una seconda vita: un processo, questo, che consente di dimezzare le emissioni anche sulla produzione di plastica vergine e che in questi dieci anni ha portato a risparmiare solo in Italia ben 77 mila tonnellate di CO2.
Il connubio tra birra e sostenibilità continuava presso il Palazzo Serbelloni, dove c’era l’Heineken Greener Bar, uno spazio allestito con materiali riciclati, riciclabili e riutilizzabili e ispirato al mondo dei motori che ha ospitato incontri a tema green per tutta la settimana del Fuorisalone: obiettivo del progetto era innescare un circolo virtuoso tra lo sponsor e il settore delle macchine da corsa, e ripensare in un’ottica di maggiore sostenibilità gli eventi che li vedono collaborare.
Il Greener Bar era pensato per essere completamente sostenibile anche nelle tecnologie utilizzate, fra cui quella per ridurre il tempo di raffreddamento della birra diminuendo così il consumo di energia e acqua. Heineken ha colto questa occasione per raccontare ai visitatori, in maniera dinamica e coinvolgente, l’impegno dell’azienda per ridurre il proprio impatto ambientale.
Photo credit: Sara Manazza
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