Il Bilancio di sostenibilità di settore della distribuzione moderna
Federdistribuzione ha appena diffuso lo studio che evidenzia un costante crescita della diffusione delle iniziative ambientali, sociali, etiche tra le imprese associate. Anche durante la pandemia, che ha visto la Distribuzione in prima linea
Il Bilancio di sostenibilità di settore della distribuzione moderna elaborato da Federdistribuzione in collaborazione con Altis (Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica di Milano) evidenzia un trend di crescita nell’adozione di pratiche sostenibili da parte di tutte le aziende della Distribuzione associate alla federazione. La Distribuzione, ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è «tra i comparti trainanti in tema di sostenibilità e di responsabilità sociale d'impresa».
A testimonianza dell’incremento di attenzione e dell’impegno ad integrare, ogni anno di più, la sostenibilità nella quotidianità aziendale, l’edizione 2020 si è arricchita con un indicatore che rappresenta la media, per area e per edizione, della percentuale di diffusione tra le aziende delle pratiche comuni analizzate ed evidenzia un costante aumento registrato negli anni: dal 72% nel 2014 al 76% del 2017, fino all’80% del 2020.
«Negli ultimi anni – osserva il Presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara - la sostenibilità sociale e ambientale da impegno etico è divenuta anche una leva strategica per il successo delle imprese, in grado non solo di portare benefici al sistema sociale e ambientale in cui le stesse operano, ma anche capace di creare valore e di generare vantaggi competitivi. Per la Distribuzione moderna tutto questo è ormai un dato di fatto da tempo. Abbiamo raggiunto obiettivi e vinto già diverse sfide ma, al contempo, è ancora molto forte e quanto mai necessaria la volontà di raggiungere nuovi traguardi, diventando un modello per lo sviluppo sostenibile dell’intero sistema economico del paese, attraverso la definizione di strategie che generino valore condiviso».
Sei aree di intervento
Fino dalla sua prima edizione il Bilancio di sostenibilità di settore è caratterizzato da sei macro aree di analisi, i cui indicatori hanno avuto una crescita continua nel tempo. Le aziende hanno incrementato l’attenzione verso i propri clienti, sempre più informati e attenti alle tematiche legate alla sostenibilità, registrando una crescita complessiva dell’area “I clienti nel cuore” di 8 punti percentuali.
In netto rialzo l’attenzione verso i dipendenti, veri e propri “ambassador” dei valori di impresa: si rileva un incremento del +18% delle iniziative orientate alle pari opportunità (attivate dal 90% delle imprese) e una crescita complessiva delle attività riassunte nell’area “I collaboratori al centro” di 10 punti percentuali.
L’impegno per l’ambiente si declina sulle tre direttrici della riduzione degli impatti ambientali, dell’efficientamento energetico e dell’economia circolare.
Si tratta di una missione prioritaria per tutte le aziende: il 100% delle associate ha effettuato investimenti per la riduzione dei consumi energetici e per ottimizzare la gestione dei rifiuti. Il 69% utilizza mezzi più efficienti (elettrici, a metano, ibridi, e altro) e a minor impatto ambientale (+15 punti rispetto al Bilancio 2017).
La distribuzione moderna si conferma in prima linea anche nei rapporti con i fornitori, con un impegno concreto a contribuire al sviluppare una filiera più responsabile e sostenibile, e con una forte attenzione al Made In Italy, selezionando fornitori con cui condivide i medesimi principi etici, sociali e ambientali (l’82% delle aziende), stabilendo legami solidi e duraturi con le PMI (94%) e valorizzando i prodotti e le eccellenze locali (86%).
Non manca l’attenzione al territorio e alle comunità locali, con il 100% di aziende che hanno attivato collaborazioni con associazioni ed enti del terzo settore per la redistribuzione di eccedenze alimentari, o con scuole e università per partnership e borse di studio (l’81% delle imprese associate).
Infine la comunicazione e il valore della trasparenza, con il 94% delle imprese che vanta un codice etico e di condotta aziendale e che hanno implementato strumenti per rendicontare e raccontare la sostenibilità. Il 75% delle aziende afferma di porre grande attenzione al tema della comunicazione nei confronti dei propri clienti rispetto alle iniziative di sostenibilità, il 56% di esse pubblica un report sociale o di sostenibilità e il 15% lo fa tramite la rendicontazione di un bilancio integrato.
All’interno della presentazione è stato anche evidenziato il ruolo di primaria importanza rappresentato dalle aziende associate nell’affrontare la drammatica situazione della pandemia. Sono state messe in campo una serie di azioni rilevanti anche dal punto di vista sociale, rendicontate anch’esse nel Bilancio 2020:
- Negozi alimentari sempre aperti, diventati un presidio fondamentale per la popolazione che ha visto cambiare repentinamente le proprie abitudini.
- Più spazio al Made in Italy negli assortimenti, per sostenere le filiere più colpite.
- Donazioni a istituti sanitari ed enti di ricerca.
- Collaborazione con enti caritativi per la raccolta e donazione gratuita di prodotti o per l’organizzazione del recapito della spesa nelle case.
- Consegna gratuita a domicilio alle categorie di persone più fragili come gli anziani o le persone impossibilitate a lasciare la propria abitazione.
- Spesa sospesa.