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Il codice a barre: una tenda che svela un universo

Un simbolo della nostra quotidianità attraverso il quale raccontare un mondo di contenuti, valori e storie in Interno 1, il nuovo concept center di GS1 Italy

Dietro il codice a barre si nasconde un universo di relazioni, rappresentate da un sistema di linee verticali di grande forza grafica, ispirazione fin dalla sua nascita per artisti in tutto il mondo. Eppure questo codice è, tra tutti i sistemi di notazione che l’umanità ha inventato, tra i più astratti ed indecifrabili, e la sua indecifrabilità sembra essere direttamente proporzionale alla sua pervasività - è dappertutto, negli oggetti che ci circondano, nei cibi che acquistiamo, lo portiamo sempre con noi nei capi che vestiamo. È, fatte le dovute differenze, un codice grafico analogo a quello della musica, che si rivela nella sua profondità solo a chi possiede competenze molto specifiche. 

Con il digital wall di Interno 1 abbiamo dunque proposto di svelare questa ricchezza attraverso una interazione semplice ed immediata, una esplorazione da fare con il proprio corpo, giocando con queste linee verticali: il codice diventa un elemento dello spazio, si ingrandisce fino ad occupare un'intera parete di Interno 1, distribuito in una sequenza di touch screen verticali che rispecchiano il ritmo delle finestre sulla parete opposta. Su questi schermi il codice diventa una grande tenda che, al pari di quelle mobili in tessuto che permettono di riorganizzare liberamente lo spazio di lavoro, interagisce con i visitatori, si muove al loro passaggio, si apre e rivela dei contenuti.

Ogni linea del codice, se toccata, si espande su tutto lo schermo ed apre una finestra su un contenuto specifico, dalla storia di GS1 ai suoi valori chiave, dalle attività e luoghi di interesse della città e dell’azienda ai feed di Instagram, fino a delle giocose photo opportunitye a una riedizione in chiave GS1 del classico videogame Pong, in una sequenza articolata e differenziata che permette di esplorare l’intera parete con i suoi sei touch screen, scoprendo continuamente nuovi significati, storie, relazioni.

Il codice a barre esce dunque dalla cornice dell’etichetta, si fa spazio, si confronta con la scala umana, apre delle finestre, in un equilibrio calibrato tra informazione strutturata ed esplorazione casuale, per far diventare esperienza la narrazione degli universi che vi sono contenuti.

A cura di Alberto Iacovoni, interaction designer Ma0