Centrali d’acquisto e Antitrust: il caso francese
l'opinione di
In Francia, il mercato delle centrali di acquisto dei beni di largo consumo destinati a essere rivenduti nei supermercati transalpini è molto concentrato, giacché le prime quattro centrali hanno una quota aggregata >92%, leader del mercato essendo la centrale Envergure col 34%; essa raggruppa Carrefour, Cora e System U. Per dare un’idea, in Italia le prime quattro centrali hanno una quota aggregata del 77%, nessuna superando il 25%. Da qui è recentemente nata in Francia una legislazione - con la c.d. legge Macron del 2015, rafforzata dalla legge Egalim del 2018, quest’ultima permettendo all’Autorità di concorrenza francese (Autorità) di aprire d’ufficio un’indagine e adottare, pendente la sua istruzione, misure conservative che permettono di sospendere gli effetti dell’accordo - volta a tutelare i fornitori di dimensioni medio-piccole che producono e vendono alle centrali i beni destinati a essere rivenduti, dalle insegne di queste ultime, al consumatore finale con il marchio del distributore (MDD o private label).
In questo contesto normativo, l’Autorità si è investita d’ufficio del caso relativo all’accordo per la centrale Horizon tra i distributori Casino, Auchan e Metro. Diversamente da altre centrali, Horizon è destinata a negoziare tanto con la grande Industria di marca quanto con le PMI per i beni MDD.
Relativamente a questi secondi, avendo l’Autorità minacciato di annullare l’accordo, dopo mesi di discussioni tra l’Autorità e le parti si è giunti alla conclusione che:
- Sei famiglie di prodotti non potranno essere oggetto di acquisti da parte della Centrale (come: uova, latte, sidro, salumi al banco)
- Per altre 12 categorie di prodotti ritenuti comunque sensibili (come: patate, farina, zuccheri, sciroppi, pesce congelato, conserve di carne), Horizon sarà autorizzata a comprare, per le sue insegne, fino a un massimo del 15% del volume complessivo di ogni singola categoria. Oltre tale soglia, ogni insegna dovrà comprare i suoi beni MDD autonomamente.
Per rispettare ciò, dei gruppi di lavoro Centrale/Autorità saranno costituiti con l’obbligo di verificare mensilmente il rispetto di questo impegno. Altre categorie di prodotti sono state, invece, esplicitamente ammesse alla negoziazione centralizzata come il caffè, l’acqua, il sale, il pepe e il cibo per animali.
È questa une decisione sorprendentemente innovativa che mescola diritto antitrust e “art. 62”, che appare molto onerosa da gestire e che si segnala perché potrebbe essere presto seguita da altre Autorità, visto la leadership francese nel mercato della GDO.
*Gianluca Belotti, avvocato