Chi mette i codici a barre sui prodotti?
E chi sceglie i numeri del barcode? Chi disegna le barre? Continua il nostro viaggio per rispondere alle tante curiosità sul codice a barre e anche per sfatare qualche mito
Il codice a barre GS1 esiste da più di 45 anni eppure sembra ancora essere un oggetto avvolto da una fitta nebbia di mistero.
Chi mette i codici a barre sui prodotti?
Tecnicamente lo fa direttamente l'azienda proprietaria del marchio che è utente del sistema GS1. Naturalmente rispettando le regole GS1, altrimenti sarebbe davvero come giocare al Bingo.
E chi sceglie i numeri del barcode?
Sempre l'azienda proprietaria del marchio del prodotto e sempre all'interno del sistema di regole GS1.
La prima regola del club GS1: univocità
Non è certo un segreto: l'univocità è il punto di forza di tutto il sistema GS1.
Quando un'azienda aderisce al sistema GS1, diventa “utente” e riceve in dotazione il proprio prefisso aziendale GS1 - il GS1 Global Company Prefix - che da quel momento diventa il suo identificativo univoco internazionale. Un po’ come il codice fiscale, o la partita Iva. La differenza è che il prefisso GS1 è internazionale, riconosciuto e accettato in tutto il mondo.
Aderendo al sistema GS1, l'azienda riceve anche un pacchetto base di 1.000 numeri GS1 (EAN) - che contengono il suo prefisso aziendale GS1 - che può assegnare ai suoi prodotti, generando così un identificativo unico per ogni suo prodotto. Si tratta del GTIN – il Global Trade Item Number - ovvero il numero internazionale GS1 dell’unità commerciale.
Questi numeri identificano i prodotti, contengono il collegamento con il proprietario del marchio (il prefisso GS1) e vengono poi rappresentati in forma di barre verticali chiare e scure per essere letti dagli scanner ottici, ad esempio, delle casse dei supermercati o dei magazzini. Gli esseri umani leggono i numeri; queste macchine invece i simboli grafici.
Chi disegna le barre dei codici?
In realtà le barre del barcode - che corrispondo ai numeri dell'identificativo GS1- vengono generate da sistemi informatici per essere stampate.
Si può utilizzare Codifico, il tool gratuito che permette sia di generare i codici a barre EAN sia di assegnarli ai prodotti.
In alternativa, ci si può procurare un programma con licenza o affidare a un tipografo.
Attenzione, però, sempre alla qualità della stampa dei codici EAN, affinché siamo sempre leggibili. Come? Seguendo le regole per stampare correttamente i codici a barre EAN (evita gli errori più frequenti e scegli le combinazioni di colore più adatte) oppure utilizzando il servizio di verifica etichette.
A cura di Vanessa Giulieri, customer service manager GS1 Italy
Hai altre curiosità sul codice a barre?
Qual è la differenza tra codice EAN e codice GTIN? Nascono prima i numeri o le barre? Da quanti anni esiste il codice a barre? Il codice a barre vale anche all'estero? Posso usarlo anche online?
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