L’italia riscopre i valori di comunità e di appartenenza grazie al coronavirus
Come potrebbe cambiare il nostro paese dopo questa emergenza? I risultati di un’indagine di TradeLab
In questo momento di forte emergenza, l’attenzione collettiva e l’operatività sono inevitabilmente concentrate, da un lato, sull’impatto dell’epidemia sulle persone e sulla loro salute e, dall’altro, sulla valutazione degli effetti economici e sulle misure per contrastarne gli effetti.
Questa situazione rappresenta un punto di forte discontinuità per il paese nel suo complesso, sia a livello di sociale sia a livello di sistema delle imprese: nulla sarà più come prima. Da qui l’importanza di esplorare questa discontinuità e di individuare quei fattori di cambiamento su cui costruire un nuovo modello di sviluppo economico-sociale più capace di rispondere alle nuove sfide della modernità.
TradeLab ha commissionato a Metrica Ricerche un’indagine volta a rilevare il punto di vista dei cittadini su come si stanno modificando comportamenti e atteggiamenti individuali e sociali in modo da poter individuare nuovi assi per lo sviluppo delle imprese e linee di indirizzo per le future politiche sociali ed economiche del paese.
L’indagine è stata realizzata via web su un campione rappresentativo a livello nazionale di 1.000 cittadini compresi nella fascia di età tra 18 e 65 anni. L’indagine - condotta tra sabato 7 marzo e lunedì 9 marzo 2020 quando l’emergenza sanitaria era già entrata nella sua fase acuta (con il DPCM dell’8 marzo il Presidente Conte ha disposto la limitazione degli spostamenti a tutta la Lombardia e ad altre 14 province tra Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Marche) – rappresenta un fondamentale punto di partenza per le analisi e riflessioni sul futuro del paese.
COME GLI ITALIANI STANNO VIVENDO L’EMERGENZA
Comunicazione e Media: un esame di coscienza e stimoli per il futuro
Ne emerge, come era naturale attendersi, un quadro di forte preoccupazione sul piano economico - maggiore per quello che riguarda il sistema generale del paese (77%) che non a livello personale (51%).
Per questo aspetto oltre che per la preoccupazione per la salute, è emersa con grande evidenza l’importanza della comunicazione e del ruolo che hanno le Istituzioni e i media in questo ambito, in particolare per limitare la diffusione di fake news.
Gli Italiani si sono divisi quasi equamente tra coloro i quali hanno apprezzato la comunicazione delle Istituzioni (Governo, Regioni, Comuni e Protezione civile) e quelli che invece hanno espresso parere contrario.
Non altrettanto si può dire dei media, sui quali il giudizio dei cittadini è risultato fortemente negativo.
Così come è anche importante il peso (55%) di chi afferma di aver compreso meglio l’importanza di un’autodisciplina e di senso di responsabilità dei media (giornali, tv, radio, web).
CHE COSA CAMBIERÀ UNA VOLTA PASSATA L’EMERGENZA
Salute personale e sistema sanitario nazionale: valori fondamentali sui quali investire e fare innovazione
In primo luogo si rileva come questa esperienza individuale e collettiva abbia riportato la salute e l’organizzazione dei servizi sanitari in una posizione di maggiore rilevanza nel sistema di valori degli Italiani. Quasi il 60% del campione ha fortemente aumentato la propria consapevolezza circa il valore del Servizio Sanitario Nazionale esprimendo l’attesa di maggiori investimenti in strutture, risorse e organizzazione; sistema verso il quale il 41% dichiara che si rivolgerà in futuro con crescente fiducia. Allo stesso tempo si palesa la richiesta di una maggiore diffusività dei servizi sanitari attraverso l’attesa di ruolo maggiore a livello territoriale da parte delle farmacie.
Sentimenti e valori: un ritrovato “senso di comunità”
Oltre a tanti brutti ricordi, questa esperienza, lascerà in eredità un aumento del senso di responsabilità sociale degli italiani (il 52% si dichiara fortemente d’accordo). Allo stesso modo e nelle stesse dimensioni crescerà il sentimento di solidarietà.
Meno consistente, ma comunque rilevante (per il 33% in forte aumento), la crescita del sentimento di orgoglio nazionale generata da come a livello pubblico, istituzionale, collettivo e dei comportamenti individuali si sta affrontando la crisi.
Digitalizzazione «forzata»: competenza diffusa e capacità operativa
Questa situazione sta forzando il paese a percorrere più velocemente la strada della modernizzazione sotto diversi aspetti a partire dal sistema scolastico e universitario (Il 62%). Il 57% del campione si dichiara fortemente disponibile a utilizzare maggiormente i servizi digitali sia come cittadino (nei rapporti con l’Amministrazione Pubblica e le istituzioni) sia per le attività di lavoro (il 46% è favorevole allo smart working) e d’impresa.
Un nuovo patto per lo sviluppo: “insieme e dal basso”
Infine, un’altra consapevolezza di fondo: per i cittadini la rinascita socio-economica del paese potrà avvenire solo “insieme e dal basso” avendo come protagonisti non solo i principali attori di livello nazionale come Governo, grandi imprese, grandi banche (60%), ma anche e (52%) i soggetti del tessuto economico-sociale a livello locale (medie imprese, associazioni territoriali di categoria). Da ciò risulta evidente la necessità di sviluppare capacità di indirizzo e di coordinamento di tutte le forze sociali ed economiche.
Per ulteriori informazioni sull’indagine contatta Viviana Arcangeli TradeLab: varcangeli@tradelab.it
Scopri il report completo dell’indagine: http://tradelab.it/italia-nel-tempo-sospeso