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Le regioni in etichetta

Cresce il richiamo al territorio d’origine sulle etichette dei prodotti alimentari italiani. Lo rivela l’Osservatorio Immagino.

Il richiamo al territorio di provenienza conquista le etichette e i packaging dei prodotti alimentari italiani, che sempre più spesso evidenziano la regione da cui provengono. A rivelarlo è l’analisi sulle informazioni presenti sulle confezioni di circa 41 mila prodotti alimentari condotta dall’Osservatorio Immagino, il nuovo approccio allo studio dei fenomeni di consumo creato da GS1 Italy e Nielsen.

Italiano è bello e buono, regionale è meglio

Dall’Osservatorio Immagino emerge che le principali regioni che appaiono in etichetta sono: Piemonte, Lombardia, Trentino, Toscana, Campania, Puglia e Sicilia per un totale di 2.082 prodotti alimentari venduti in super e ipermercati.

Complessivamente, questi prodotti – dai taralli pugliesi ai cantuccini toscani, dallo yogurt altoatesino ai formaggi veneti – generano un giro d’affari di 818 milioni di euro con trend di vendita positivi, con la sola eccezione della Lombardia (vedi Figura 1).

«L'italianità dei prodotti è un valore importante che influenza il processo di acquisto, soprattutto per i prodotti alimentari a forte connotazione territoriale che hanno una sorta di identificazione valoriale con l’area in cui sono prodotti» commenta Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. «Ecco allora che dal richiamo all’italianità si passa all’accentuazione del localismo, con prodotti che esibiscono con orgoglio sulle etichette le proprie radici locali o che comunicano come plus la provenienza da una precisa area geografica».

La regionalità è italianità al quadrato

L’attenzione alla regionalità è un fenomeno evidente e pervasivo, che intreccia molti atteggiamenti dei consumatori di oggi. È correlata alla scoperta dei “giacimenti gastronomici”, che ha portato alla ricerca di prodotti tradizionali e locali con una forte identità e reputazione, e capaci di esprimere il genius loci delle zone geografiche di cui sono espressione. L’enfatizzazione della provenienza geografica di un alimento rappresenta anche un forte argomento di rassicurazione e fa leva sulla qualità, sulla sicurezza e sulle caratteristiche organolettiche che caratterizzano le produzioni locali nel vissuto degli italiani.

La regione più presente sulle etichette: il Trentino Alto Adige

L’Osservatorio Immagino rivela che è il Trentino Alto Adige a guidare questa tendenza, scavalcando regioni famose per le loro produzioni agroalimentari, come Toscana, Sicilia e Piemonte. È infatti il Trentino Alto Adige la regione più citata sulle etichette dei 41 mila prodotti alimentari di largo consumo monitorati dall’Osservatorio Immagino.

Il richiamo al Trentino Alto Adige è presente su ben 577 prodotti, dallo speck al succo di mele, dal latte alle mele, che rappresentano un giro d'affari di 256 milioni di euro e che hanno visto aumentare le vendite del 2,6% tra 2015 e 2016.  

Il trend più vivace si registra per le regioni meridionali, in particolare Puglia, Campania e Sicilia, che evidentemente stanno recuperando terreno e stanno accrescendo la propensione a valorizzare anche in etichetta l’origine territoriale delle loro produzioni agroalimentari (vedi Figura 1).

Figura 1 – Le prime 7 regioni sulle etichette dei prodotti alimentari

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Fonte: Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, ed. 1, 2017

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