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Il trasporto ferroviario: la cassetta degli attrezzi

Per favorire attivazione su vasta scala della modalità ferroviaria nella filiera del largo consumo, il Gruppo di Lavoro ECR ha deciso di creare una serie di strumenti operativi - sotto forma di documenti – a supporto dell’implementazione sul campo.

Il ricorso alla modalità ferroviaria sulle tratte nazionali è, infatti, assai meno frequente di quanto non avvenga nei flussi di attraversamento delle Alpi  - dove si ricorre sia all’utilizzo di casse mobili caricate su appositi carri sia a modalità meno efficienti dal punto di vista trasportistico come il carico dei semirimorchi o di autoarticolati completi.

Questo fatto da un lato ha spinto a comprendere quali potessero essere la cause di tale asimmetria, dall’altro ha portato alla considerazione che, almeno in parte, vi fosse la necessità di colmare un gap informativo e “culturale” sul tema dell’intermodale nazionale.

Di qui la creazione di tre documenti di riferimento che rispondono a diverse esigenze, ovvero:

  1. La Mappatura dei player operanti nel settore ferroviario, nelle diverse declinazioni di servizi offerti;
  2. Il Documento Tecnico che esplora la complessità del trasporto merci ferroviario a beneficio di chi intenda approcciare per la prima volta tale mondo;
  3. "Come si sale sul treno", breve guida operativa che intende valorizzare anche le esperienze del Gruppo di Lavoro a beneficio comune.

1. La Mappatura dell'offerta ferroviaria

La Mappatura, per quanto soggetta a evoluzioni costanti nel tempo sia in termini di offerta sia di aziende coinvolte, mira a rappresentare in modo completo l’offerta di servizi e gli attori coinvolti. In particolare include una serie di tipologie di attori, quali:

  • Imprese ferroviarie;
  • MTO (Multimodal Transport Operator);
  • Operatori Logistici con offerta intermodale;
  • Interporti;
  • Aziende di noleggio.

Per ciascuno di essi si è cercato di produrre un profilo aziendale che, al di là degli aspetti societari e di dimensione, andasse dritto alla sostanza operativa: quali sedi, quali asset, quali tratte e quali servizi sulle stesse e, per essere pragmatici sino in fondo, quali contatti operativi anche via web.

2. Il Documento Tecnico

Il Documento Tecnico rappresenta invece un tentativo di sintesi dei principali aspetti di cui tener conto in ambito di trasporto ferroviario in tema di:

  • reti ferroviarie e valichi alpini, con le rispettive caratteristiche e classificazioni strutturali in termini di elettrificazione, sagoma limite (gabarit), carico assiale, massa e modulo dei treni che possono circolare in Italia;
  • tipologie di trasporto, ovvero il trasporto convenzionale (dove la merce viene caricata direttamente su carri ferroviari) o intermodale (con il ricorso a unità di carico trasbordabili, c.d. UTI);
  • materiale rotabile (carri ferroviari) e UTI (container, casse mobili e semirimorchi), includendo identificazioni e standard di settore.

Il suo obiettivo, per quanto non certamente esaustivo, è quello di ricomprendere le maggiori informazioni di base per approcciare il mondo ferroviario, fornendo anche fonti e riferimenti precisi per eventuali approfondimenti.

3. Come si sale sul treno: una guida pratica per avviare il trasporto intermodale

Infine l’ambizioso, almeno nel titolo, Come si sale sul Treno, una guida pratica che prova a descrivere in modo pragmatico ma puntuale i principali step operativi utili ad analizzare, definire e avviare un trasporto intermodale strada-rotaia.

Nel testo si sottolinea come, al di là delle considerazioni in tema di sostenibilità e di alternativa strategica al “tutto gomma”, un’analisi dei flussi esistenti appaia cruciale per identificare quelli “candidabili” allo switch modale tramite un servizio che può sostituire in tutto o in parte l’attuale flusso stradale.

Non meno significativo è lo studio degli asset utilizzati (casse mobili o carri) e della compatibilità del ciclo dell’ordine (c.d. Oder-To-Delivery) e dei relativi vincoli da rimuovere/modificare.

La conseguente analisi di dettaglio del processo operativo serve a determinare quali siano i cambiamenti utili a rendere fattibile la “salita sul treno” (es. lavorazione anticipata ordini al customer service o nel magazzino), a porre il tema della sicurezza del carico e dei relativi requisiti da soddisfare “a priori”, a prevedere di soddisfare le esigenze di tracciabilità e rintracciabilità (track&trace) ormai standard nel mondo del FMCG.

Si arriva sino a ipotizzare i contenuti di un capitolato d’appalto mentre il contratto si scontra con l’assenza di una normativa specifica a livello nazionale.

Infine viene sviscerata la fase di set-up che deve confermare le analisi di partenza, porre in atto le modifiche a vincoli e operatività secondo i requisiti condivisi (orari, asset, sicurezza, ultimo miglio, …) e, dopo l’avvio, permettere il monitoraggio operativo.

Insomma, un possente esercizio di documentazione e formalizzazione di informazioni ampiamente disponibili ma sinora raramente raggruppate in modo schematico per chi intenda invece approcciare il mondo dell’intermodalità.

Nulla può sostituire l’esperienza, ma un po’ di informazione non guasta.

A cura di Andrea Fossa - Partner Hermes

Per maggiori informazioni potete visitare la sezione di ECR Italia dedicata al trasporto ferroviario.

Il largo consumo prende il treno: Intermodability™

Il lavoro del Gruppo non è terminato. La nuova fase progettuale vede le aziende impegnate in un nuovo business model affinché il servizio evolva ed i volumi allocabili all'intermodale aumentino.

L’evento Intermodability del 15 aprile 2014 organizzato da GS1 Italy | Indicod-Ecr in ambito ECR Italia sarà un’occasione importante per conoscere tutti i risultati del Gruppo, cosa è stato fatto e cosa sarà fatto. Un importante momento di confronto per incontrare le aziende del ferroviario e conoscere i casi di successo sviluppati con le aziende del largo consumo. Un’opportunità per favorire quella spinta al cambiamento promossa dalle aziende ECR ma che coinvolge il sistema intermodale e tutti i settori che lo utilizzano alla ricerca di nuove sinergie.

 

Foto di Marco Cuppini