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Retail e brand Foodservice

Sfide e opportunità per l’ecosistema Ho.Re.Ca.

La nuova edizione del Rapporto strategico di Italgrob quantifica per la prima volta l’intera filiera dei consumi fuori casa e mostra una realtà vasta, che costituisce un tassello decisivo nelle dinamiche economiche nazionali. Ma soprattutto indica la via per salvaguardarne le potenzialità

Rapporto strategico 2025 di Italgrob, Federazione italiana dei distributori Ho.Re.Ca

Un universo complesso e frammentato come il mondo dei consumi fuori casa è senza dubbio difficile da analizzare. Non è quindi un caso che finora non si sia riusciti a tracciarne i confini e a farne un quadro complessivo completo. Il Rapporto strategico 2025 di Italgrob, Federazione italiana dei distributori Ho.Re.Ca. (settore dell’industria alberghiera e della ristorazione, ndr), presentato lo scorso giugno, presso la Camera dei Deputati e realizzato da TEHA Group (The European House – Ambrosetti) in collaborazione con Afdb, l’Associazione per la formazione e lo sviluppo della distribuzione Ho.Re.Ca., costituisce la prima mappatura che comprende e quantifica l’intera filiera di questo vastissimo e decisivo comparto dell’economia italiana.

Il settore in cifre

“Nutrire il Paese, connettere le persone. L’Ho.Re.Ca. come ecosistema”, questo il titolo della survey, che evidenzia in primo luogo come il settore dei consumi fuori casa possa essere considerato uno specchio del nostro paese, nel quale si riproducono le dinamiche che stanno interessando l’intera società.

Ma partiamo dalle dimensioni, la mappatura, realizzata da TEHA Group su dati Fipe e Istat, ha evidenziato che i macro settori compresi nel canale sono ben 13, a loro volta suddivisibili in 44 sottosettori.

I dati, relativi al 2024, ci mostrano un ecosistema che, complessivamente, si è perfettamente ripreso dalla batosta del Covid e che, insieme al suo indotto, muove un giro d’affari superiore ai 107 miliardi (+23% vs 2019) e genera per il paese un valore aggiunto di 125,2 miliardi, corrispondente al 5,7% del PIL. Gli occupati diretti sono 1,5 milioni (+4% vs 2019), mentre, sempre nel 2024, gli investimenti sono stati di 2,7 miliardi, anche questi in crescita significativa rispetto a quelli registrati nell’anno precedente al Covid (+31%). L’unico dato in calo, se confrontato con i numeri del 2019, è quello riguardante le imprese attive che, ammontando a 382 mila, registrano una riduzione del 3%. Visto in un contesto economico più vasto, però, anche questo dato si rivela sostanzialmente positivo, essendo inserito in una complessiva e ben maggiore riduzione di tutte le attività di commercio al dettaglio.

Le urgenze degli operatori

Ma quali sono le principali dinamiche in atto e le sfide percepite come più urgenti dagli operatori di questo settore? Per rilevarle, TEHA Group ha somministrato agli associati di Italgrob un questionario da quale emerge che, per il 92% dei rispondenti, il fattore più sfidante per il prossimo futuro sarà la riduzione del potere d’acquisto dei consumatori. Non solo, infatti, l’Italia è l’unico paese Ocse in cui dal 2000 i salari sono diminuiti, ma il settore Ho.Re.Ca. in particolare è quello nel quale maggiormente si evidenziano differenze di consumo sulla base delle fasce di reddito. Naturalmente questa non è l’unica preoccupazione che emerge dal questionario sottoposto agli operatori della distribuzione, seguono, anche se a notevole distanza: le nuove abitudini di consumo (37%), le interruzioni o perturbazioni nella catena di approvvigionamento (35%) e l’incremento della presenza di nuovi competitor (35%).

I macro trend da tenere d’occhio

Alla luce di tali premesse, il rapporto propone una sintesi dei principali macro trend di cambiamento che avranno impatti significativi sul settore.

Per acquisire un vantaggio competitivo rilevante nel lungo periodo, le realtà operanti nella filiera estesa dell’Ho.Re.Ca. dovranno investire nell’immediato futuro in linea con alcune sostanziali modifiche dello scenario di riferimento.

In primis l’inverno demografico. L’invecchiamento della popolazione è infatti un elemento di cui è necessario tenere conto, sia perché gli over 65 costituiscono la fascia d’età che spende di meno in consumi fuori casa (5,5 volte in meno delle coppie senza figli tra i 18 e i 34 anni: la fascia più altospendente), sia perché l’offerta andrà calibrata sulle esigenze e i gusti di una popolazione più matura.

L’altro aspetto chiave da considerare sono gli investimenti sul fronte della sostenibilità, necessari sia per ottemperare alle nuove direttive sul tema previste dall’Unione europea sia per soddisfare le aspettative dei clienti, soprattutto quelli che appartengono alle fasce più giovani. Questa sostenibilità si declina per i distributori Ho.Re.Ca. principalmente come efficientamento della logistica (secondo il 47,5% degli associati di Italgrob intervistati tramite indagine online) e secondariamente come attenzione all’impatto dei prodotti sulla salute dei consumatori (20,3% degli intervistati). Mentre il 13,6% ritiene particolarmente significativo un investimento sulla riduzione dei packaging.

Risulta rilevante invece solo per le aziende di maggiori dimensioni l’aspetto dei controlli sulla filiera per garantire la qualità del prodotto, (28,6% delle aziende con più di 20 milioni di fatturato).

Nonostante l’attenzione alla sostenibilità crescente nel contesto di riferimento e alle normative progressivamente più stringenti, nel 2024 meno del 24% delle aziende della distribuzione Ho.Re.Ca. intervistate ha inserito clausole green nei contratti con i propri stakeholder di riferimento.

In questo contesto, l’innovazione può agire trasversalmente come fattore abilitante per integrare pratiche sostenibili nel business e come strumento per raggiungere obiettivi concreti e l’Intelligenza Artificiale sta assumendo un ruolo sempre più centrale nella trasformazione dei modelli operativi e di business del settore Ho.Re.Ca..

Come salvaguardare la competitività del settore

Alla luce dei risultati emersi dal Rapporto strategico, TEHA ha identificato alcune linee guida di indirizzo per le istituzioni e i decisori politici al fine di salvaguardare la competitività di un settore chiave per il sostegno ai consumi alimentari fuori casa quale la distribuzione Ho.Re.Ca.. L’agenda delineata si fonda su tre pilastri.

  1. Il primo è quello di ottenere un riconoscimento istituzionale per gli operatori della distribuzione, che permetta una loro identificazione univoca.
  2. Il secondo è quello di favorire una transizione sostenibile del settore salvaguardandone e rafforzandone la competitività. Un’operazione che passa soprattutto attraverso il rinnovamento della flotta dei veicoli commerciali e l’introduzione di un sistema di restituzione e di controllo per gli imballi in plastica.
  3. Il terzo e ultimo pilastro, non meno importante dei precedenti, è costituito dalla necessità di favorire la digitalizzazione del settore attraverso l’attivazione di soluzioni di e-logistics, di gestione dei dati e di strumenti di tracciabilità.

A questo occorre affiancare la definizione e la promozione di standard comuni per la tracciabilità dei prodotti e la gestione documentale lungo la filiera per garantire interoperabilità, trasparenza e semplificazione amministrativa e promuovere l’accesso delle giovani generazioni.


Scopri il tema Foodservice nella pagina dedicata sul sito di GS1 Italy

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