Digital Product Passport, adempiere alla normativa ESPR con gli standard GS1
Il Regolamento sulla progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili (ESPR) elaborato dalla Commissione europea introduce l’obbligo di condividere le informazioni sulla sostenibilità dei prodotti attraverso un passaporto digitale, per cui gli standard GS1 si rivelano molto utili
In che modo GS1 può supportare le aziende nell’implementazione del passaporto digitale di prodotto, il Digital Product Passport (DDP)? Come gli standard GS1 aiutano a rispettare il Regolamento ESPR? A queste domande ha risposto Vittorio Giordano, industry engagement specialist di GS1 Italy, durante il suo intervento nel webinar “Digital Product Passport: what does this mean to me as a brand?” organizzato da ID-Factory, a cui hanno partecipato anche Andreas Schneider, ceo di Global Textile Scheme ed Evonne Tan, data & technology senior director di Textile Exchange.
I requisiti previsti dal Regolamento ESPR per il Digital Product Passport
Il Regolamento ESPR (acronimo di Ecodesign for Sustainable Products Regulation, ovvero Regolamento sulla progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili, ndr) è stato approvato dalla Commissione europea ad aprile 2024 e definisce una serie di requisiti di progettazione necessari per considerare un prodotto realmente sostenibile. Il regolamento, che verrà adottato a partire dal 2027, punta a migliorare la sostenibilità e la tracciabilità dei prodotti in tutto il loro ciclo di vita e prevede che quasi tutti i prodotti venduti nell'UE (in particolare dell’elettronica, del tessile, dell’edilizia e le batterie) siano dotati di un passaporto digitale che fornisca informazioni complete sull'origine, i materiali utilizzati, l'impatto ambientale e indicazioni per il corretto smaltimento.
Il DPP deve includere informazioni essenziali, come:
- Identificativo unico del prodotto.
- Documentazione di conformità.
- Riutilizzabilità.
- Informazioni legate alla tracciabilità, come la presenza di “sostanza preoccupanti”.
- Tipo di energia utilizzata per la sua realizzazione.
- Quantità di acqua.
- Presenza di materiali riciclati.
- Altre informazioni aggiuntive.
Offre così una carta di identità digitale dettagliata, che migliorerà la gestione della supply chain, garantirà la conformità alle normative e aiuterà le aziende a ridurre l’impatto ambientale e rendere le informazioni sulla sostenibilità sempre più attendibili, oltre a guidare i consumatori verso decisioni di acquisto più responsabili. Per l’identificazione, l’acquisizione e la condivisione di tutti questi dati, gli standard GS1 si rivelano un alleato vincente.
Gli standard GS1 per implementare il Digital Product Passport
Nel suo intervento, Vittorio Giordano ha spiegato il ruolo degli standard GS1 nel supportare i marchi del mondo fashion, ma non solo, nell'implementazione del passaporto digitale di prodotto.
«Con gli standard GS1 – ha dichiarato – è possibile tracciare ogni passaggio lungo la supply chain. Gli standard GS1, infatti, consentono alle aziende di identificare in modo univoco prodotti, luoghi e entità giuridiche. Una volta individuate le informazioni da comunicare è necessario dotarsi di standard in grado di renderle leggibili attraverso strumenti digitali: codici a barre, tag RFID, QR code».
Considerando i requisiti attualmente previsti per il DDP dal Regolamento ESPR, ecco come gli standard GS1 possono supportare le aziende nell’implementare il passaporto digitale:
- Il DPP è collegato a un codice univoco di identificazione del prodotto grazie allo standard GS1 GTIN (che identifica i prodotti e i colli in tutto il mondo, per venderli nella grande distribuzione e online) o allo standard SGTIN, generato a partire dal GTIN e completato da un identificativo seriale (il numero che l'azienda assegna univocamente al singolo pezzo).
- Il DPP è un insieme di dati specifici sull’intero ciclo vita del prodotto accessibili elettronicamente tramite un data carrier.
Il QR code standard GS1 può essere il data carrier usato dalle aziende per collegarsi alle informazioni del DPP, rendendole accessibili in un unico spazio virtuale, rispettando i requisiti pubblicati nel regolamento.
Inoltre, il QR code standard GS1 può dare accesso alle aziende della filiera a informazioni come lotto, numero di serie, data di scadenza, utilizzando identificatori specifici. Il tutto, con una semplice scansione.
- Il DPP deve includere informazioni sui luoghi in cui è stato realizzato o è transitato un prodotto. Grazie allo standard GS1 GLN è possibile identificare sedi legali e operative, reparti interni, magazzini, Ce.Di., fabbriche, punti vendita, enti pubblici, banche, ecc.
- Il DPP prevede che gli “identifier” (i codici) e i data carrier (i vettori dei dati) siano conformi ai requisiti ISO/IEC. Tutti gli standard GS1 sono conformi a ISO/IEC 15459:2014.
A cura di Veronica Fumarola