02. Consumi e imprese

La fase prolungata di contrazione dei consumi di beni discussa nelle righe precedenti ha avuto riflesso anche sull’attività produttiva delle imprese. In particolare, negli ultimi dati disponibili, relativi al trimestre febbraio-aprile del 2024, la produzione dell’industria dei beni di consumo si è contratta dell’1.6% rispetto ai tre mesi precedenti, e del 4.4% rispetto agli stessi mesi dello scorso anno, proseguendo una fase di contrazione dei livelli produttivi che prosegue dalla metà del 2022.

A livello settoriale, negli ultimi tre mesi la produzione crolla soprattutto nell’industria dell’abbigliamento, della pelletteria e dell’automobile. Si evidenziano inoltre ulteriori contrazioni dell’attività produttiva in alcuni settori produttori di beni per la casa, come mobili ed elettrodomestici. Al contrario, tiene la produzione nell’industria alimentare e delle bevande, e prosegue l’andamento positivo dell’attività nel comparto farmaceutico.

Va ricordato che l’industria risulta penalizzata anche dall’andamento delle esportazioni, che si mantiene debole. Nel primo trimestre del 2024 l’export di beni di consumo in volume ha registrato una prima ripresa (+0.7% rispetto agli ultimi tre mesi del 2023), anche se di entità ancora lieve se confrontata con la caduta registrata a partire dalla seconda metà del 2022. Ad inizio 2024, inoltre, si è registrata una contrazione nelle importazioni di beni di consumo (-2.6%).

Per riassumere, il primo trimestre dell’anno è stato caratterizzato da una contrazione sia dei livelli produttivi, che delle importazioni di beni di consumo.

L’incremento registrato negli acquisti di beni da parte delle famiglie, si è quindi associato ad una contrazione dei magazzini delle imprese, come del resto confermato anche dai dati di contabilità nazionale recentemente diffusi dall’Istat. Anche le survey congiunturali alle imprese industriali, inoltre, confermano negli ultimi mesi una contrazione del saldo relativi ai giudizi sul livello delle scorte di prodotti finiti.  

In altre parole, le imprese nei settori dove si è visto un primo miglioramento della domanda hanno preferito smaltire le scorte piuttosto che incrementare la produzione, un chiaro segnale di prudenza nella valutazione delle prospettive.

Gli altri risultati delle survey non evidenziano segnali di ripresa dell’attività industriale per il complesso dei settori produttori di beni di consumo, quantomeno nel breve termine: gli indicatori relativi al clima di fiducia rimangono su livelli molto bassi per l’industria dell’abbigliamento e della pelletteria, mentre si intravedono alcuni segnali di ripresa nel mood delle imprese produttrici di mobili ed elettrodomestici, ma di entità ancora contenuta.

L’attività economica procede invece a ritmi più sostenuti per le imprese dei servizi, anche grazie alla dinamica positiva del turismo, e più in particolare degli arrivi dall’estero. Nel primo trimestre del 2024 il fatturato in volume è cresciuto, rispetto all’ultimo trimestre del 2023, dell’1.7% per le imprese che offrono servizi di alloggio, dell’1.3% per le imprese della ristorazione e del 3.9% per le agenzie viaggi e tour operator. Anche le survey Istat condotte presso le imprese del turismo confermano le buone prospettive circa l’andamento dell’attività.

Figura3_4_RefRicerche_giu24.pngFigura 3 - Produzione industriale dei beni di consumo / Figura 4 – Fatturato in volume, imprese dei servizi di alloggio e ristorazioneFonte: elaborazioni REF Ricerche su dati Istat, giugno 2024

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