03. Consumi e distribuzione commerciale
Come anticipato, i dati più recenti evidenziano il perdurare di un quadro di debolezza nei consumi anche nei mesi più recenti: nel mese di aprile il volume delle vendite al dettaglio si è contratto dello 0.3% rispetto al primo trimestre del 2024. Il dato riflette una contrazione negli acquisti di beni alimentari (-0.8%), ed un lieve aumento per gli altri prodotti (+0.1%).
Tra le principali categorie merceologiche si registrano vendite in crescita per i prodotti informatici e per i prodotti di profumeria e cura della persona. Si registra anche una prima ripresa nelle vendite di elettrodomestici, che tuttavia arriva in seguito ad un biennio di contrazione. Continuano invece a registrare performance negative i beni di abbigliamento e le calzature, penalizzati da alcuni cambiamenti strutturali della domanda da parte delle famiglie, come ad esempio quelli legati all’affermarsi dello smart working.
Con riferimento ai diversi canali di vendita, trovano conferma le tendenze già osservate nei mesi precedenti, vale a dire un valore delle vendite in contrazione presso i piccoli negozi, e tassi di crescita positivi nella grande distribuzione e nell’e-commerce.
Le inchieste Istat mostrano una tenuta del mood delle imprese del commercio e delle attese di queste ultime circa l’andamento delle vendite nei prossimi mesi. Inoltre, le aspettative delle imprese circa il livello dei prezzi praticati e dei costi di acquisto pagati ai fornitori sono in fase di stabilizzazione, e sono quindi coerenti con un graduale spegnimento delle spinte al rialzo sui prezzi nella distribuzione commerciale.
Per quanto riguarda le vendite di automobili, infine, i dati mensili relativi alle immatricolazioni hanno mostrano negli ultimi mesi segnali di frenata. In particolare, nei mesi di aprile e maggio del 2024 le immatricolazioni sono risultate in leggera riduzione. I livelli delle vendite di auto, inoltre, si collocano ancora molto al di sotto di quelle precedenti la pandemia. Gli andamenti positivi dei mesi scorsi riflettevano principalmente migliori condizioni dal lato dell’offerta, legate al superamento delle strozzature relative all’approvvigionamento di alcune componenti da parte dei produttori. L’aumento delle immatricolazioni derivava quindi dalla consegna con ritardo di vetture ordinate nei mesi precedenti. Attualmente, tuttavia, la domanda di automobili da parte delle famiglie risulta frenata da diversi fattori, come i tassi di interesse elevati per accedere ai finanziamenti, l’incertezza circa l’evoluzione della normativa relative alle auto elettriche, e cambiamenti nelle preferenze dei consumatori, ad esempio legati alla minore necessità di possedere un’automobile per via della maggior diffusione del lavoro da remoto.
Figura 5 – Volume vendite al dettaglio / Figura 6 – Automobili immatricolateFonte: elaborazioni REF Ricerche su dati Istat e Anfia, giugno 2024