02. Consumi e imprese
La debolezza della spesa delle famiglie ha riscontro nell’attività delle imprese.
L’andamento sfavorevole degli acquisti di beni nei trimestri passati ha penalizzato l’attività dell’industria dei beni di consumo, che ha visto nell’ultimo trimestre dello scorso anno una contrazione della produzione dello 0,7% rispetto al trimestre precedente, e del 3,3% rispetto al corrispondente periodo del 2022.
A livello settoriale trovano conferma le i problemi dell’industria dell’abbigliamento e della pelletteria, mentre sta tenendo la produzione dell’industria alimentare. Continua a mantenersi su livelli più favorevoli l’attività produttiva del comparto farmaceutico. Anche per l’auto la produzione è in ripresa, anche se a partire da livelli molto bassi.
L’attività produttiva delle imprese risulta ostacolata anche dall’andamento debole delle esportazioni, dato che la tendenza alla riduzione degli acquisti di beni risulta condivisa anche nelle altre principali economie: l’export di beni di consumo si è ridotto del 5% negli ultimi tre mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2022. D’altra parte, la minore domanda di beni da parte dei consumatori italiani ne ha ridimensionato anche le importazioni (-2,1%).
Le indagini congiunturali condotte dall’Istat presso le imprese industriali al momento non anticipano segnali di ripresa. In particolare, il clima di fiducia delle imprese produttrici di beni di consumo resta su livelli piuttosto bassi se confrontati con il recente passato. Una nota positiva, tuttavia, è rappresentata da alcuni primi segnali di miglioramento del giudizio delle imprese circa il portafoglio ordinativi esteri, che potrebbe indicare come la ripresa per l’industria sarà inizialmente trainata dalla domanda estera piuttosto che da quella interna. La ripresa di tale indicatore, d’altra parte, appare comunque di entità ancora contenuta, specie se confrontata all’intensità della caduta registrata nell’ultimo anno.
Le survey, inoltre, mostrano una progressiva stabilizzazione delle aspettative delle imprese industriali circa i prezzi di vendita, che sono ormai rientrate su livelli coerenti con quelli del periodo pre-pandemia, seppur con alcune differenze settoriali. In particolare, le aspettative al rialzo sui prezzi sono rientrate per la maggior parte dei settori produttori di beni di consumo, compreso quello alimentare, mentre si osservano negli ultimi mesi alcuni segnali di rialzo per l’industria delle bevande. Inoltre, il rientro delle spinte sui prezzi appare più lento per i produttori di beni di abbigliamento, che mantengono ad inizio anno delle attese ancora superiori rispetto a quelle del periodo pre-Covid.
Coerentemente con le tendenze osservata dal lato dei consumi delle famiglie, l’attività è ormai entrata in una fase di rallentamento anche nel comparto dei servizi. Tuttavia, le survey Istat presso le imprese mostrano un mood delle imprese del turismo che si mantiene ancora su livelli piuttosto elevati, anche grazie alla dinamica ancora favorevole degli arrivi dall’estero.
Figura 3 - Produzione industriale dei beni di consumo / Figura 4 - Attese sui prezzi di vendita, industria dei beni di consumoFonte: elaborazioni REF Ricerche su dati Istat, marzo 2024
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