02. Sostenibilità nel retail: un aiuto dal passaporto digitale e dai codici bidimensionali
Da GS1 Italy una riflessione sulla sostenibilità nel settore retail e su come la tecnologia può fungere da catalizzatore per lo sviluppo e l'implementazione di progetti sostenibili
In occasione della presentazione di dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail del Politecnico di Milano, è emerso come la sostenibilità rappresenti uno dei tavoli di lavoro per gli attori del comparto.
«In questo ambito – ha spiegato Linda Vezzani, senior standard specialist di GS1 Italy –, l’attenzione degli operatori si sta concentrando sulla comunicazione delle informazioni di sostenibilità legate ai prodotti. Una comunicazione in senso lato, che non si focalizzi solo sulla qualità intrinseca del prodotto, ma si estenda anche ai processi che lo riguardano, da quelli produttivi a quelli distributivi.
In questo momento - prosegue nella sua disamina Vezzani - si tratta di informazioni che vengono condivise su base preminentemente volontaria, spesso come parte integrante di strategie di marketing».
La situazione è in rapida evoluzione, soprattutto perché con l'introduzione di nuove regolamentazioni come DPP (Digital Product Passport - strumento proposto dalla Commissione Europea per promuovere la trasparenza attraverso la condivisione di informazioni sui prodotti lungo l'intera catena del valore) e PPWR (Packaging & Packaging Waste Regulation – la legislazione europea sugli imballaggi e sui rifiuti da imballaggio), la trasparenza sulla sostenibilità sta diventando un requisito sempre più normato.
«L'identità digitale dei prodotti – ha sottolineato Vezzani - permette di connettere fisico e digitale in un mondo sempre più interconnesso. In questo ambito, in GS1 siamo un punto di riferimento. Stiamo promuovendo la migrazione verso codici bidimensionali, che, rispetto ai tradizionali EAN-13, sono in grado di veicolare un maggior numero di informazioni sul prodotto, come composizione e storia, oltre alle indicazioni per il suo corretto conferimento, facilitando così una maggiore consapevolezza lungo tutta la catena del valore, fino al consumatore finale».
Tecnologia e sostenibilità: un legame virtuoso
Se è vero che tecnologia e sostenibilità vanno da tempo a braccetto, come dimostrato anche dall’enfasi che negli ultimi anni è stata data al paradigma della “Blue & Green Transition”, è altrettanto vero che non è sufficiente focalizzarsi sulle sole tecnologie.
«La sostenibilità è una summa di processi. È il risultato di attività e processi concreti – ha spiegato Vezzani - che, sommandosi, contribuiscono al benessere dell'ambiente e della società».
Tali ambiti includono processi a monte e a valle, logistica, tracciamento degli asset, oltre alle caratteristiche intrinseche dell'oggetto, come la sua composizione e la sostenibilità dei materiali con cui è realizzato.
«Il nostro contributo guarda proprio alla ottimizzazione e all'efficientamento dei processi, aspetti fondamentali per migliorare la circolarità e l'impatto ambientale. In questo contesto, i codici bidimensionali emergono come strumenti preziosi, offrendo accesso diretto a informazioni dettagliate sui prodotti semplicemente tramite uno smartphone. Questo non solo arricchisce le possibilità per i retailer di ottenere e gestire informazioni sui prodotti venduti, ma offre anche ai consumatori gli strumenti per fare scelte più consapevoli».
A cura di Maria Teresa della Mura