03. Consumi e distribuzione commerciale
I primi dati relativi al mese di ottobre hanno evidenziato un andamento delle vendite al dettaglio che rimane ancora piuttosto debole.
In particolare, nell’ultimo trimestre disponibile (agosto-ottobre) ha rallentato molto la crescita delle vendite in valore (+1,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), anche per via della decelerazione dei prezzi, mentre è proseguita la contrazione dei volumi (-3,9%).
La diminuzione sta interessando tutte le principali categorie, ad eccezione dei prodotti di profumeria e cura della persona, come già osservato già nei mesi precedenti. In particolare, prosegue l’andamento negativo delle vendite di prodotti alimentari (-3,5%), su cui gravano i rincari dei prezzi e l’effetto spiazzamento legato alla ripresa della spesa delle famiglie presso la ristorazione. Contrazioni delle vendite molto marcate si registrano anche gli elettrodomestici, i mobili, i prodotti di abbigliamento e i computer e le dotazioni informatiche.
Secondo questa lettura, l’incremento registrato nei dati Istat per i consumi di beni durevoli, quindi, sarebbe ascrivibile principalmente alle vendite di automobili. Tale crescita è proseguita anche negli ultimi mesi: in ottobre e novembre le autovetture immatricolate sono state superiori del 18% rispetto agli stessi mesi dello scorso anno. Va però ricordato che il mercato delle automobili sta superando i problemi legati alla fornitura di semiconduttori, e quindi la crescita osservata negli ultimi periodi deriverebbe principalmente dall’evasione degli ordinativi arretrati. Una volta completato tale processo di normalizzazione, sulle decisioni delle famiglie relative all’acquisto di automobili peseranno l’incertezza circa le prospettive economiche dei prossimi mesi e l’aumento del costo del credito al consumo.
Con riferimento ai diversi canali di vendita, proseguono di fatto le tendenze già osservate a partire dallo scorso anno, vale a dire un aumento del valore delle vendite più sostenuto per le imprese della grande distribuzione, mentre la tendenza è stagnante per le imprese della piccola distribuzione, che quindi – considerando l’effetto dei prezzi – stanno registrando contrazioni marcate nei volumi venduti. Si è registrata una contrazione anche nelle vendite tramite il formato e-commerce, che si è ormai stabilizzato dopo la crescita eccezionale registrata con la pandemia. A registrare l’incremento maggiore continua ad essere il formato discount (+6,6% negli ultimi tre mesi rispetto allo stesso periodo del 2022), anche per via dei prezzi particolarmente elevati dei prodotti alimentari; risulta invece più contenuta la crescita delle vendite nei supermercati e negli ipermercati.
Negli ultimi mesi il clima di fiducia delle imprese del commercio si è ridimensionato rispetto ai massimi toccati nei primi mesi del 2023. Tale ridimensionamento è stato più marcato per i piccoli negozi rispetto alle imprese della grande distribuzione, coerentemente con l’andamento delle vendite negli ultimi mesi. Nel complesso, il mood delle imprese del commercio si è assestato quindi su livelli coerenti con quelli precedenti la pandemia. Stanno tenendo le attese delle imprese circa l’andamento delle vendite nei prossimi mesi, mentre prosegue la fase di rientro delle aspettative sui prezzi di vendita.
Figura 5 - Clima di fiducia imprese del commercio al dettaglio / Figura 6 - Valore delle vendite per formato distributivoFonte: elaborazioni REF Ricerche su dati Istat, dicembre 2023