02. Consumi e imprese

La minore vivacità della spesa delle famiglie per gli acquisti di beni ha avuto effetti sull’attività dei settori industriali. In particolare, l’indice di produzione industriale di beni di consumo nel trimestre maggio-luglio ha registrato una contrazione dello 0,6% rispetto alla media dei tre mesi precedenti, e del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2022.

A livello settoriale, nel confronto con l’anno precedente la produzione registra una crescita marcata nel comparto dell’automobile, che sta beneficiando del ripristino delle forniture di semiconduttori, e che sta quindi cercando di smaltire l’arretrato di ordinativi accumulato nel 2022.

Farmaceutico_RefRicerche_set23.png Si osserva anche una crescita sostenuta della produzione anche nel comparto farmaceutico e degli altri prodotti per la cura della persona, come profumi e cosmetici.

Si registrano, invece, contrazioni nei volumi di produzione per tutte le altre categorie di beni di consumo. Le flessioni più marcate si hanno nell’industria degli elettrodomestici (-12,9% nell’ultimo trimestre disponibile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), dei prodotti per la pulizia dell’abitazione (-9,9%), della pelletteria (-9,2%) e dei mobili (-9,1%). Segue poi l’industria alimentare con una contrazione dei volumi prodotti di quasi il 3% rispetto allo scorso anno.

Il rallentamento della domanda internazionale, inoltre, ha avuto ripercussioni anche sulle esportazioni: nel complesso, il volume dell’export di beni di consumo nel periodo maggio-luglio 2023 si è contratto del 6,7% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Le survey presso le imprese evidenziano una situazione di debolezza del comparto industriale anche per i prossimi mesi. In particolare, i dati estivi mostrano un calo piuttosto evidente dei giudizi delle imprese produttrici di beni di consumo circa il livello degli ordinativi, tanto con riferimento al mercato interno quanto a quello estero. In alcuni comparti, tuttavia, le prospettive rimangono più positive: rimane su livelli elevati l’indicatore del clima di fiducia nell’industria dell’abbigliamento, dell’auto ed anche in quella alimentare, nonostante quest’ultima presenti volumi di attività in contrazione già da diversi mesi.

Per quanto riguarda invece le imprese del turismo, queste mantengono delle aspettative ancora positive. Restano molto elevate anche le aspettative delle imprese del settore turistico circa il livello dei prezzi di vendita praticati.

Figura2_RefRicerche_set23.pngFigura 3 - Produzione industriale dei beni di consumo / Figura 4 - Clima di fiducia imprese del turismoFonte: elaborazioni REF Ricerche su dati Istat, settembre 2023

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