02. Consumi e imprese
Nella prima metà del 2022 la produzione industriale di beni di consumo ha mostrato una marcata ripresa, recuperando il livello del periodo precedente la crisi del Covid-19. Tuttavia, gli ultimi dati, relativi al mese di ottobre, mostrano un calo del 3% rispetto al dato di settembre, anticipando una dinamica in decelerazione per i prossimi mesi.
Tale andamento è determinato da una dinamica settoriale profondamente differenziata. In particolare, nel corso degli ultimi mesi si è assistito ad una ripresa della produzione di beni di abbigliamento, di pelletteria e dei prodotti relativi alla cura della persona, che stanno beneficiando della normalizzazione degli stili di vita in seguito al superamento dell’emergenza sanitaria. I livelli di produzione di questi comparti, tuttavia, mostrano, nei mesi autunnali, già dei primi segnali di rallentamento, mantenendosi su livelli ancora distanti da quelli del pre-pandemia, soprattutto nell’industria dell’abbigliamento. Lo stesso discorso vale per il settore dell’automobile: il venir meno di alcune tensioni che avevano colpito le catene di fornitura nel corso dell’ultimo biennio ha fatto sì che la produzione industriale nel settore mostrasse alcuni segnali di ripresa nel corso del 2022, mantenendosi però su livelli ancora ben lontani dai quantitativi prodotti nel 2019. Segnali positivi emergono dal settore dei prodotti farmaceutici, che sta beneficiando del superamento della crisi pandemica, che aveva spiazzato parte delle produzioni sanitarie non legate alla pandemia.
Se il progressivo ritorno alla normalità sta favorendo la produzione in alcuni settori, d’altra parte ne sta penalizzando altri. È il caso dell’industria degli elettrodomestici, dei mobili, e dei prodotti cura-casa che avevano conosciuto una notevole espansione nei periodi di lockdown, data la maggior attenzione delle famiglie alla cura dell’abitazione, e che ora mostrano brusche flessioni.
Dal lato dei servizi, invece, i mesi estivi sono stati determinanti per permettere la ripresa di alcuni comparti, che faticavano ancora a superare le conseguenze della crisi del Covid: è il caso dei settori legati alla filiera del turismo, della ristorazione e degli spettacoli. I dati di contabilità nazionale riferiti al terzo trimestre, difatti, mostrano che tali settori sono ormai tornati su livelli di attività prossimi a quelli precedenti la pandemia. L’indicatore del clima di fiducia delle imprese del turismo, d’altra parte, si mantiene su livelli elevati - e prossimi a quelli del periodo pre-pandemia - nonostante alcune flessioni nel corso del 2022, dovute al peggioramento delle aspettative delle imprese circa la capacità di spesa dei consumatori.
È possibile avere un’ulteriore misura del volume delle attività legate alla filiera del turismo attraverso i dati di contabilità nazionale, più precisamente dai dati relativi ai consumi dei cittadini stranieri in Italia che a partire dalla seconda metà dello scorso anno, hanno raggiunto livelli prossimi a quelli del pre-pandemia. In maniera speculare, una ripresa analoga si è avuta nei consumi dei cittadini italiani all’estero. Anche tale fenomeno ha contribuito alla ripresa di alcune attività nazionali legate ai servizi turistici, come ad esempio le agenzie viaggi.
In generale, va considerato che un fenomeno a cui si è generalmente assistito nel corso dell’anno è stato quello della contrazione dei margini di profitto delle imprese, che hanno assorbito parte dei rincari dei prezzi, evitando di scaricarli interamente a valle sui consumatori, al fine di scongiurare un’eccessiva contrazione della domanda. In questa fase, in cui il prezzo di molte materie prime è in rientro dai massimi toccati nei mesi scorsi, è quindi possibile che molte imprese non siano reattive nell’abbassare i prezzi di vendita, ma reagiscano con un certo ritardo, sfruttando la contrazione dei costi di alcuni input produttivi per ricostituire i margini di profitto. Difatti, se da una parte i consumatori mostrano aspettative sui prezzi marcatamente al ribasso per i prossimi mesi, dal lato delle imprese il saldo circa le aspettative sui prezzi di vendita si mantiene ancora su livelli abbastanza elevati.
Figura 3 - Produzione industriale dei beni di consumo / Figura 4 - Clima di fiducia imprese del turismoFonte: elaborazioni REF Ricerche su dati Istat, dicembre 2022
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