453
miliardi euro l’e-commerce B2B nel 2021
Dopo gli shock esogeni (la fatturazione elettronica prima, la pandemia poi) che hanno fatto comprendere alle imprese l’importanza di investire nel digitale, il “valore delle transazioni tra imprese in cui l’ordine viene scambiato in formato elettronico” (questa la definizione di e-commerce B2B) ha ripreso a correre nel corso del 2021, raggiungendo i 453 miliardi di euro, in crescita del +12% sul 2020, con un’incidenza del 21% sul valore delle transazioni business to business dal 20% dell’anno precedente.
Figura 1 – Andamento dell’e-commerce B2B negli anniFonte: School of Management Politecnico di Milano “Osservatorio Digital B2b” giugno 2022
Sono i dati dell’Osservatorio Digital B2b della School of Management del Politecnico di Milano, che annovera GS1 Italy tra le associazioni partner.
A questo risultato ha contribuito la diffusione delle tecnologie che stanno migrando da sistemi chiusi a sistemi aperti, generatori di efficienza i primi, di efficacia e di avvicinamento di nuovi clienti i secondi.
Tra le tecnologie abilitanti, l’EDI copre un ruolo preminente. Sono 21 mila le imprese che lo adottano, il 5% in più rispetto al 2020, che generano 262 mila documenti, +4%. Tra questi crescono l’ordine, la conferma d’ordine, l’avviso di spedizione, mentre la fatturazione rimane sostanzialmente costante dall’introduzione dell’obbligo, proprio perché le aziende stanno introducendo nuovi documenti che possono automatizzare il ciclo dell’ordine.
I portali B2B sono attivati dal 13% delle imprese italiane e in questi anni sono diventati hub per i documenti del ciclo esecutivo indipendentemente dal canale sul quale sono scambiati da repository, siti per caricare i documenti e per fare data entry, quali erano in precedenza.
Il 12% delle aziende italiane possiede un sito proprio attraverso il quale i clienti possono visionare o acquistare i prodotti. Dopo la pandemia questo strumento ha cominciato a interessare le imprese anche nel business to business, dopo la sua diffusione nei confronti dei consumatori.
Infine l’Osservatorio ha censito i marketplace B2B, con un valore del transato cresciuto in un anno del +50%. Sono 181 quelli che consentono di vendere prodotti italiani e che hanno tra i benefici apportati la facilità di scouting dei fornitori, la semplicità di utilizzo e la velocità delle transazioni. Alla base del loro successo sta soprattutto la capacità di allargare le relazioni all’intero ecosistema cui appartiene l’azienda, includendo diversi attori provenienti anche da altri settori merceologici senza vincoli geografici.
Riguardo alla digitalizzazione del ciclo dell’ordine, l’Osservatorio stima che l’ordine vero e proprio è inviato dal 44% delle imprese e ricevuto dal 22%, grazie anche all’impatto positivo dell’obbligo dell’ordine elettronico in ambito sanitario. Nella consegna si è più indietro, con il 34% delle imprese impegnate nel ciclo attivo e il 22% in quello passivo. La fatturazione elettronica è praticata da quasi tutte le imprese e da luglio l’obbligo riguarderà anche chi è in regime forfettario. Infine, relativamente al pagamento il fermento per l’innovazione del processo è rappresentato dalle 222 startup individuate a livello internazionale dall’Osservatorio Digital B2b.
A cura di Fabrizio Gomarasca @gomafab