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2 mld

le fatture elettroniche nel 2020

La fatturazione elettronica ha superato brillantemente la crisi pandemica. Secondo i dati dell’Osservatorio Digital B2b della School of Management del Politecnico di Milano, la situazione di emergenza non ha bloccato lo scambio di fatture elettroniche, che sono risultate 2 miliardi, con una flessione solo del -4% rispetto all’anno precedente, ma con una percentuale di file scartati dell’1,6%, contro il 2,4% del 2019.

Tra marzo e giugno, nel primo lockdown, l’effetto è stato più consistente, registrando una riduzione del numero di file trasmessi del -15%, con una graduale ripresa nei mesi successivi.

Da un punto di vista geografico, non cambia la distribuzione per regioni, con il 43% delle fatture valide appannaggio del Nord e con Lombardia e Lazio ai primi due posti, rispettivamente con il 36% e il 21% delle fatture trasmesse a livello nazionale.

Riguardo ai settori economici, con il 27,7% del totale delle fatture nel 2020 si conferma il commercio all’ingrosso e al dettaglio (27,8% nel 2019), seguito dalle utility (18,6% contro il 18,4% l’anno precedente). A crescere sono le costruzioni (+5%), la pubblica amministrazione (+4%) e le attività manifatturiere (+3%). Sono invece diminuiti quei settori che più di altri hanno patito le restrizioni, come le attività di alloggio e ristorazione, con una caduta del -40%, le attività finanziarie e assicurative (-35%) e i servizi di noleggio, di supporto alle imprese e le agenzie di viaggio (-19%).

I dati della fatturazione elettronica assumono maggiore consistenza se si considera che il valore delle transazioni B2B (offline e online) nazionali si è ridotto nel 2020 del -6% a 2.070 miliardi di euro, ma l’e-commerce si è attestato a 406 miliardi con una diminuzione solo del -1%, aumentando però l’incidenza sugli scambi complessivi dal 19% al 20%. Per la prima volta il largo consumo è il settore più digitalizzato con 86,2 miliardi di euro (21%), seguito da automotive con 80,2 miliardi (20%) e dal farmaceutico con 26,8 miliardi (7%). Da notare che le imprese connesse con l’EDI non hanno subito variazioni tra il 2019 e il 2020, fermandosi a 19.000 unità. Tuttavia il numero di documenti scambiati è aumentato del 5%, attestandosi a 252 milioni tra ordini, conferme, DESADV, fatture e altri documenti.

Figura 1 - Digital B2B

Fig-1 Digital B2b_Rid.jpg

Fonte: School of Management del Politecnico di Milano "Osservatorio Digital B2b" 2020/2021

A cura di Fabrizio Gomarasca @gomafab