02. Economia circolare: individuare e misurare le nuove strategie delle imprese
Best practice, indicatori e strumenti per valutare le strategie di circolarità
Nel secondo dei quattro workshop di ECR Italia, dedicati alla sostenibilità, sono state affrontate due tematiche di grande attualità. La prima riguarda le best practice nel settore del largo consumo andando ad identificare e descrivere i fattori che hanno portato le aziende ad implementare strategie di miglioramento della circolarità. La seconda tematica analizzata approfonditamente è quella relativa alla misurazione della circolarità
BEST PRACTICE E BENEFICI
Quali sono le esigenze aziendali che hanno generato le best practice e quali sono i risultati in termini di benefici?
Le aziende che operano nel settore retail e della grande distribuzione hanno un ruolo cruciale per la transizione ad un modello di economia circolare agendo da ponte tra produzione e consumi ad esempio guidando il consumatore verso la scelta di determinati prodotti: lo fa Ekoplaza, una catena di supermercati olandese che ha inserito al suo interno un reparto plastic free con più di 700 prodotti non imballati.
Implementare strategie di miglioramento della circolarità vuol dire anche allungare la vita utile di prodotti ed attrezzature. L’ha fatto UniCoop Tirreno, ad esempio, trovando un modo per allungare la vita delle attrezzature e degli utensili usati in azienda attraverso una procedura che censisce le attrezzature, le valuta, le porta dai punti vendita in un’area di manutenzione dove le prepara per il riutilizzo, controllandole, pulendole, riparandole e ridistribuendole nuovamente ai diversi punti vendita.
Il progetto di UniCoop Tirreno ha inoltre permesso la riduzione dei costi legati all’acquisto di nuove attrezzature e la riduzione del rischio di eventuali sanzioni amministrative.
Interessante anche il caso di UniCoop Firenze che ha lavorato sulla riduzione di un rifiuto particolarmente annoso: le cassette di polistirolo espanso generalmente usate come imballaggio ittico. Infatti, l’imballaggio ittico in polistirolo non viene riciclato per diversi motivi come, per esempio, la contaminazione da residui organici del pesce, oppure quella olfattiva di difficile rimozione, o da una costosa movimentazione per recuperare bassi quantitativi di materiale. UniCoop Firenze ha quindi sostituito le cassette di polistirolo espanso delle pescherie adottando casse realizzate in un materiale plastico completamente riutilizzabile tramite semplici operazioni di lavaggio.
È stata poi presentata anche l’esperienza di Comelsa-Milar - gruppo di negozi spagnoli specializzati nella vendita di elettrodomestici - maturata nell’ ambito del progetto Europeo LIFE Recypack, progetto che mira a testare soluzioni innovative per la raccolta di rifiuti plastici da superfici commerciali. Comelsa-Milar ha implementato un sistema di reverse logistics andando recuperare il polistirolo espanso dopo l’installazione di grandi elettrodomestici presso i consumatori; il polistirolo recuperato viene quindi «bricchettato» attraverso un macchinario apposito ed avviato a riciclo per mezzo di un accordo commerciale con una azienda che ricicla il polistirolo per produrre nuovi imballaggi.
LA SOSTENIBILITÀ DEL PACKAGING
Sempre in relazione alle strategie per il miglioramento della circolarità, un trend in aumento è sicuramente quello legato all’efficientamento del packaging. Un packaging efficiente è quel packaging che a fronte di una diminuzione del peso e di materiali mantenga l’integrità del prodotto che questo contiene fino al consumatore finale.
Nel riprogettare il proprio packaging ad un costo sostenibile, e nel rivedere nel tempo le linee di progettazione di quel packaging si è inserito il racconto di Giacomo Canali, global packaging research and sustainability manager di Barilla G. e R. Fratelli. La sua testimonianza ha evidenziato l’attenzione che il Gruppo Barilla mette nella progettazione continua di nuove soluzioni di packaging e nel miglioramento delle confezioni già sviluppate, tanto da definire cinque “Principi del Barilla Sustainable packaging”, delle linee guida da portare avanti in questa ricerca.
STRUMENTI DI MISURA DELL’ECONOMIA CIRCOLARE
La seconda tematica analizzata approfonditamene nel seminario è stata quella relativa alla misurazione dell’economia circolare.
Gli strumenti disponibili ad oggi per misurare la circolarità sono molto eterogenei. La letteratura scientifica mette in evidenza quattro principali tipologie di approcci ad oggi utilizzati:
- Utilizzo esclusivo di indicatori fisici (e.g. indicatori di material flow analysis);
- Utilizzo esclusivo di indicatori economici (e.g. attraverso indicatori di contabilità come l’EBITDA);
- Utilizzo esclusivo di indicatori sociali (e.g. attraverso indicatori che misurano creazione di posti di lavoro);
- Approcci ibridi che considerano combinazioni di indicatori fisici, economici e sociali.
Durante il seminario quindi sono stati presentati e discussi i principali strumenti ad oggi disponibili per la misurazione della circolarità come ad esempio il Circular Economy Toolkit predisposto dall’Università di Cambridge, Material Circular Indicator predisposto dalla Ellen Macarthur Foundation ed il Circular Economy Indicator Prototype sviluppato dall’università di Bath.
COME SI POSSONO RENDERE PIÙ CIRCOLARI LE PROPRIE ATTIVITÀ?
La misurazione della circolarità fine a se stessa serve a poco se non è accompagnata da idee che indichino dove e come migliorare la circolarità di un’azienda.
Per questo ECR Italia mira ad avvicinare le imprese alla conoscenza delle possibili linee di azione e soluzione operative per perseguire la economia circolare, e ha pensato allo sviluppo di un tool adatto e customizzato rispetto alle specificità delle aziende di largo consumo.
La prima fase dello sviluppo è già partita insieme agli esperti e alle aziende presenti al workshop che hanno avuto l’opportunità, attraverso l’utilizzo di un business game, di confrontarsi e di capire come trasformare un primo elenco di indicatori proposti in uno strumento ampio, pervasivo e pratico che supporti le imprese nel miglioramento delle loro performance di circolarità.
Sulla base delle attività il tool si concentrerà sull’intero arco di vita del prodotto o servizio e sarà in grado di fornire alle singole aziende un feedback e un supporto in base ad una situazione “ideale” di economia circolare.