+1,4%
l’indice tendenziale dei prezzi al consumo settembre 2018 vs settembre 2017
In settembre l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione in diminuzione dello 0,5% rispetto al mese precedente e un aumento del 1,4% nei confronti di settembre 2017 (Fig.1).
Se l’inflazione rallenta lo si deve prevalentemente alla dinamica dei prezzi dei beni alimentari sia lavorati (la cui crescita in termini tendenziali passa da +1,9% a +1,2%) sia non lavorati (da +3,1% a +2,4%) a cui si aggiunge quella dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,8% di agosto a +2,5%) e dei beni energetici non regolamentati (da +9,5% del mese precedente a +9,3%), che tuttavia continuano ad aumentare in modo sostenuto.
La tendenza dei prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto è pari a +2,3% nei confronti di settembre 2017 e pari a zero rispetto al mese precedente.
I maggiori contributi all’inflazione di settembre si devono ai prezzi relativi ai trasporti (0,596 punti percentuali) e delle abitazioni, acqua, elettricità e combustibili (0,293 punti percentuali), e ai prodotti alimentari, e bevande analcoliche (0,242 punti percentuali). Si mantiene negativo il contributo dei prezzi relativi all’Istruzione (-0,193 punti percentuali) e alle comunicazioni (-0,088 punti percentuali).
Figura 2 – Indice dei prezzi al consumo NIC per divisione di spesa: contributo alla variazione tendenziale media complessiva
L’indice NIC per l’aggregato che meglio si approssima al mondo del largo consumo (beni alimentari, cura casa e cura persona) ha un andamento tendenziale pari a +1,5% mentre a livello congiunturale è pari a -0,2%.