Politiche di sostegno ai consumi alimentari delle fasce sociali meno abbienti
Povertà, disagio nutrizionale ed esclusione sono fenomeni sociali in forte crescita nel Paese. È in corso un deterioramento delle condizioni di vita delle famiglie in cui il disagio nutrizionale assume i toni della vera e propria emergenza.
Nel 2012 in Italia sono 3 milioni le famiglie che non possono permettersi un pasto proteico adeguato, oltre 1 milione e 500 mila le persone che beneficiano di un sostegno alimentare da parte di organizzazioni caritatevoli e oltre 2.3 milioni i beneficiari di aiuti alimentari da parte dell’Unione Europea.
L’unico programma pubblico di sostegno nutrizionale è quello basato sulla Carta Acquisti (anche detta Social Card), avviato nel 2008, e tuttora in corso. Il programma offre un sostegno economico a circa 530 mila beneficiari (0.9% della popolazione residente), con un costo per il bilancio pubblico di circa 200 milioni di euro l’anno.
Il sostegno prende la forma di un accredito di 80 euro a bimestre su carte di credito dedicate e consente l’acquisto di generi alimentari, specialità farmaceutiche e il pagamento delle utenze di luce e gas.
Il principale limite del programma è l’esiguo numero di beneficiari in rapporto all’estensione del disagio nutrizionale. Ciò in ragione di requisiti assai restrittivi per l’accesso, primo fra tutti un’età pari o superiore ai 65 anni o inferiore ai 3 anni. Restano escluse le famiglie con figli di età superiore ai 2 anni e tutte le situazioni di disagio economico grave di ogni età, come quelle causate dalla perdita del lavoro. Famiglie numerose, con figli minori e disoccupati che pure si trovano nell’epicentro del disagio nutrizionale e della privazione materiale non hanno acceso al sostegno.
La principale esperienza internazionale di un sostegno alimentare pubblico è quella dei programmi americani (Programmi Food Stamp). Negli Stati Uniti nel 2012 il programma ha offerto un sostegno a oltre 22.3 milioni di famiglie, cioè circa il 12% della popolazione: un americano su sette è assistito dal programma. Negli anni recenti grazie alla crescita del numero dei partecipanti il numero dei beneficiari ha raggiunto quello degli individui che versano in condizioni di povertà.
In collaborazione con GS1 Italy | Indicod-Ecr, Ref Ricerche ha svolto un lavoro che illustra una proposta di estensione a 3 milioni di beneficiari del programma di Carta Acquisti, dove il sostegno governativo potrà essere potenziato dalla filiera, attraverso un programma di sconti e promozioni dedicato.
Il lavoro ha permesso di evidenziare che il sostegno all’acquisto di generi di prima necessità per soggetti in disagio economico è tra le misure di politica economica, quella dotata di maggiore efficacia, in termini di attivazione di Pil, ossia di ricadute complessive per il sistema economico.
Il meccanismo attraverso cui i benefici del programma si diffondono si basa sul fatto che l’acquisto di generi alimentari sostiene l’occupazione e la produzione attivata distribuisce redditi a tutti gli operatori della filiera, dal trasporto, alla logistica, all’industria e all’agricoltura. I benefici del programma non si limitano alla filiera alimentare. Il sostegno pubblico libera nei bilanci familiari risorse che, almeno in parte, possono essere utilizzate per acquistare anche beni non alimentari e servizi.
Non è poi da trascurare il fatto che attraverso il sostegno governativo viene attivata una filiera, quella dei generi alimentari e di prima necessità, che presenta una bassa incidenza di prodotto importato e un elevato peso di attività che hanno uno stretto legame con il territorio, così che il sostegno ai consumi alimentari si riverbera in misura maggiore di altri sulla produzione nazionale diffondendosi dalla distribuzione commerciale, al trasporto, all’industria e all’agricoltura.
In ultimo, vi è il fatto che si tratta di settori caratterizzati da una elevata intensità di lavoro (in particolare di lavoro femminile) e per mansioni che giustificano livelli di istruzione non elevati, con la conseguenza di magnificare il ritorno in termini di maggiore occupazione, da un lato, e di sostenere soprattutto il reinserimento lavorativo degli individui delle famiglie meno agiate.
Peraltro la realizzazione di un’infrastruttura che consente di erogare di anno in anno benefici modulabili in funzione dello stato di salute dell’economia rappresenta una leva particolarmente efficace a disposizione della politica economica per contrastare i periodi di recessione economica.
Sulla base delle considerazioni esposte si stima che l’estensione del programma di Carta Acquisti a 3 milioni di beneficiari, con un contributo governativo unito al sostegno di un programma di sconti e promozioni della filiera, possa generare consumi addizionali per 2 miliardi di euro e una crescita del Pil di circa 3 miliardi di euro, cui corrisponde un maggiore fabbisogno occupazionale per 45 mila addetti.
Un impegno finanziario non secondario a carico del bilancio pubblico, pari a 1.4 miliardi di euro, coerente con le difficoltà attraversate delle finanze pubbliche e che offre una prima risposta al problema dell’emergenza nutrizionale.