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Non food, italiani attenti al prezzo, ma in cerca di sostenibilità

I consumatori ricercano opportunità per risparmiare ma, soprattutto per gli elettrodomestici eco-friendly, sono disposti a pagare un po’ di più

Nell’edizione 2024 di Marca, l’unica fiera italiana dedicata alla marca del distributore, si è parlato anche del largo consumo non alimentare grazie all’Osservatorio Non Food di GS1 Italy.

Samanta Correale, business intelligence senior manager di GS1 Italy, ha tracciato una panoramica dei consumi, dei canali e delle tendenze in atto relative ai 13 comparti merceologici (tessile, cancelleria, bricolage, giocattoli, profumeria, ottica, elettronica, ecc.) in cui si divide la macro-categoria del non food.

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NONOSTANTE L’INFLAZIONE, TENGONO I CONSUMI

Il largo consumo non alimentare vale oltre 109 miliardi di euro (+4,3% su base annua), la tendenza positiva riguarda tutti i comparti. Le grandi superfici specializzate (GSS) rappresentano il principale canale di vendita per tutte le categorie merceologiche, in particolare per l’abbigliamento con oltre il 50% del fatturato realizzato in questo canale, il tessile (39,7%), l’elettronica di consumo (35,6%), il bricolage (29,6%), la profumeria (21,4%). Fa eccezione la cancelleria che invece trova nelle grandi superfici alimentari (GSA) il canale di vendita più rilevante (31%). Le GSA sono uno sbocco significativo anche per i giocattoli (22,5%). Accanto alle grandi superfici specializzate i prodotti di profumeria trovano inoltre un altro canale importante nelle grandi superfici non specializzate (grandi magazzini e mercatoni), dove realizzano il 31,6% delle proprie vendite.

Per quanto riguarda il canale e-commerce, dopo l’esplosione durante la pandemia, assistiamo a una fisiologica fase di assestamento: diminuiscono la quota di vendite abbigliamento e calzature, articoli sportivi e tessile che si riposizionano a poco più del livello pre-pandemico, mentre tengono la posizione i prodotti da automedicazione.

TENDENZE: BENESSERE E CURA DI SÉ

Di fronte alla minore capacità d’acquisto, il consumatore sperimenta nuove opportunità: il 50% degli shopper del comparto dell’abbigliamento e delle calzature dichiarano di aver provato almeno una volta a comprare su marketplace o con applicazioni dedicate ai prodotti di seconda mano, altri hanno approfittato di bonus e incentivi che hanno sostenuto settori come l’ottica e il bricolage.

La riscoperta della casa come luogo da vivere in diversi momenti della giornata ha sostenuto la domanda dei casalinghi, del tessile e degli articoli sportivi per l’home fitness.

E ancora, l’esperienza della pandemia ha portato gli italiani ad avere una maggiore cura psico-fisica di sé stessi, da cui derivano trend positivi per ottica, profumeria, parafarmacia (integratori) e piccoli elettrodomestici per il benessere della persona.

Il web è sempre più uno strumento d’informazione sui prodotti e di confronto dei prezzi: la percentuale dei consumatori che lo utilizza a questo scopo è salita dal 50 al 65%.

POLARIZZAZIONE DEL MERCATO

E proprio sul fronte dei prezzi si assiste a una polarizzazione del mercato: da un lato la ricerca del lusso accessibile e dall’altro il low cost che si trova nelle grandi superfici specializzate. Una divaricazione che è evidente per esempio nel settore dell’arredamento, con una parte dei consumatori che cercano la “casa su misura” e l’altra parte che invece si rivolge ai prodotti mass market.

INFORMAZIONI SULLA SOSTENIBILITÀ

Tra le tendenze in atto nel non food c’è sicuramente anche la sostenibilità: i consumatori vogliono avere informazioni sulla sostenibilità dei prodotti e il 68,5% vorrebbe averle prima di effettuare l’acquisto. Gli aspetti che vorrebbe approfondire sono il processo di produzione e di distribuzione, lo smaltimento e il riciclo e riuso. Almeno il 60% dichiara di essere disposto a pagare di più, la percentuale raggiunge il 72% per gli elettrodomestici.

A cura di Jessika Pini