economia

+0,5%

In Febbraio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e subisce una crescita tendenziale del +0,5%, (era +0,7% a gennaio) (Fig.1).

Il rallentamento dell'inflazione è in gran parte imputabile alle componenti più volatili, come i beni energetici e gli alimentari freschi. Il lieve calo mensile dell'indice generale è principalmente dovuto alla diminuzione dei prezzi dei Vegetali freschi (-4,4%) e della Frutta fresca (-0,7%) - su cui incidono fattori stagionali - e dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-0,9%); contribuisce, inoltre, il decremento congiunturale dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (-0,7%).

I maggiori contributi all’inflazione di Febbraio si devono ai prezzi dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (per 0,146 punti percentuali), dei Servizi ricettivi e di ristorazione (per 0,126 punti percentuali), seguiti poi dai Trasporti (per 0,109 punti percentuali); si mantiene negativo il contributo delle Comunicazioni e si aggiunge quello di Altri beni e servizi.

Figura 2 – Indice dei prezzi al consumo NIC per divisione di spesa: contributo alla variazione tendenziale media complessiva

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,2% rispetto al mese precedente e crescono dello 0,6% nei confronti di febbraio 2013 (in sensibile attenuazione dal +1,2% di gennaio).

Da gennaio 2014 Istat rilascia anche l’indice NIC per l’aggregato che meglio si approssima al mondo del Largo Consumo (Beni alimentari, Cura casa e Cura persona): l’andamento tendenziale dei prezzi di questo aggregato è pari a +1,1%, con un congiunturale del -0,2%.