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Detox: esigenza diffusa, business globale

l'opinione di

Manuela Soressi

Per ogni malessere, fisico e psicologico che ci attanaglia, c’è sempre una via di fuga: il detox. E ognuno può trovare quello più adatto ai propri fantasmi. C’è chi sente di doversi allontanare dagli zuccheri o dal caffè, chi dall’alcol o dalle droghe e chi dallo shopping compulsivo, dalle relazioni tossiche o dalla dipendenza dai social. Il concetto di “disintossicarsi”, un tempo riservato a rockstar e artisti maledetti, oggi è diventato un valore di massa. Sempre più diffuso, trasversale, popolare e oramai “sdoganato” dal vissuto borderline che aveva negli scorsi decenni. Ma anche in questo caso guidato dall’esempio di vip e celebrità, la cui alternanza tra iper-esposizione mediatica (e social, in particolare) e fughe in cliniche per il rehab alimenta un feuilleton di massa, veicolando questi comportamenti e presentandoli come usuali se non indispensabili.

La continua crescita dei fronti su cui si sente necessità di fare “detox” racconta in modo efficace l’aumento dei disagi che accompagnano la vita quotidiana nel terzo millennio. Ma può anche rappresentare la misura del successo della società dell’abbondanza: non c’è detox senza esagerazione, del resto. È solo l’eccesso di prodotti, esperienze, merci e servizi che può indurre questo senso di soverchiamento e di stordimento, determinando la fuga in senso contrario, dal troppo al niente. Anche in questo caso, però, senza limiti né comprensioni: l’importante è eliminare le tossine. Un concetto arrivato dal mondo della nutrizione, cavalcato da numerosi guru e presentato come un rimedio contro tutto, dalle rughe allo stress, dal mal di vivere alle intolleranze alimentari. Grandi promesse per un concetto che la scienza della nutrizione giudica ancora nebuloso perché l’organismo umano è già dotato di un rodato sistema detox e perché cosa siano esattamente queste maledette tossine ancora non è stato chiarito in modo universalmente accettato.

Ma comunque, sappiamo che il percepito soggettivo è più importante dell’oggettivo. E il successo del concetto del detox, a tutti i livelli e in tutti gli strati della popolazione, conferma che si tratta di un’esigenza e di un sentire comune. Forse solo agli inizi, ma già cavalcato ed enfatizzato dalla società dei consumi, che sta facendo (efficacemente) del detox un nuovo e promettente business globale.

Manuela Soressi è giornalista professionista, esperta di consumi e food & beverage, consulente di comunicazione corporate, autrice di saggi.