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Quanto vale l'Internet economy d'Italia

È del 1987 il primo dominio italiano. Dopo 33 anni, nel 2010, i siti con il suffisso.it hanno superato i 2 milioni, mentre Internet è ormai diventato uno dei principali fattori propulsivi dell’economia del nostro paese. L’Internet economy italiana valeva 31,6 miliardi di euro nel 2010 (il 2,0% del PIL), in crescita del 10% rispetto ai 28,8 miliardi del 2009 (1,9% del PIL).
A titolo di confronto, agricoltura ed utilities nello stesso periodo hanno raggiunto il 2,3% del PIL, mentre la ristorazione non ha superato il 2.0%. Se poi Internet fosse un settore, la sua crescita avrebbe contribuito all'8% dell’aumento complessivo del PIL nazionale registrato nel 2010.
Ma per avere un quadro esaustivo occorre valutare anche gli effetti indiretti del Web sull’economia.

Il valore dell’e-procurement della Pubblica Amministrazione è stato di 5 miliardi di euro nel 2009 ed è stimato in 7 miliardi nel 2010, mentre quello delle merci ricercate online e quindi acquistate nel mondo reale (ROPO)1 ha raggiunto i 17 miliardi di euro nel 2010. Sommando e-procurement e ROPO all’Internet economy in senso stretto, il totale impatto diretto ed indiretto è di circa 56 miliardi di euro nel 2010.

Con una Crescita annua attesa compresa tra 13% e 18% tra il 2009 ed il 2015, l’Internet economy italiana rappresenterà nel 2015 tra il 3,3% e il 4,3% del PIL. Il che significa che, secondo uno scenario conservativo che considera una crescita della penetrazione di Internet e della propensione all’e-commerce in linea con il passato, l’Internet economy varrà 59 miliardi di euro nel 2015, dato più che raddoppiato rispetto al 2009.
Tenendo invece conto delle peculiarità del nostro paese e prevedendo un forte sviluppo del mobile commerce, l’Internet economy potrà raggiungere i 77 miliardi di euro nel 2015. Per ogni euro di crescita del PIL italiano da qui al 2015, in media 15 centesimi potranno essere riconducibili all’espansione dell’Internet economy (12% o 18% a seconda dello scenario).

Tre aspetti chiave

In particolare, ci sono tre aspetti da considerare per valutare l’importanza di Internet per il nostro paese.

1 - Le Piccole e Medie Imprese (PMI) che usano Internet attivamente crescono più in fretta, raggiungono una clientela più internazionale, assumono più persone e sono più produttive rispetto alle aziende non attive sul Web. Le PMI online-attive (ovvero che effettuano attività di marketing o vendita in rete) hanno registrato una crescita media dei ricavi negli ultimi tre anni dell’1,2%, rispetto a un calo del 2,4% di quelle online (con esclusivamente il sito Web) e del 4,5% delle offline (senza nemmeno un sito Web).
Le PMI online-attive hanno inoltre registrato un’incidenza di vendite all’estero del 15% rispetto all’8% delle online e al 4% delle offline e il 34% di loro hanno registrato un incremento degli occupati

Infine, il 65% delle PMI online-attive ha affermato di aver ottenuto vantaggi in termini di produttività grazie a Internet, rispetto al 28% delle online e al 25% delle offline.

2 - Internet pervade la catena del valore dei settori chiave per l’economia italiana quali l’industria alimentare, la moda e il turismo, contribuendo alla loro competitività a livello internazionale.
Nel settore alimentare, per esempio, il Web ha permesso la tracciabilità dell’intera filiera produttiva;
inoltre i motori di ricerca e i social network hanno rivoluzionato il modo di comunicare delle imprese.
Le principali case di moda italiane invece utilizzano la rete per innovative attività di marketing quali la trasmissione in streaming delle sfilate e per la vendita; inoltre, l’abbigliamento è il settore che ha registrato la più elevata crescita in termini di e-commerce nell’ultimo anno, con un aumento del 43%.
Il Web è anche diventato la principale fonte di informazioni per chi viaggia e il turismo, con 3,4 miliardi di euro di fatturato nel 2010, è il settore più rilevante per l’e-commerce italiano.

3 - L’Italia è caratterizzata da un’elevata propensione all’utilizzo di dispositivi per la connessione mobile, come smartphone e tablet, posseduti da 15 milioni di persone2 e utilizzati da 10 milioni per navigare. Il 3% dei possessori di smartphone impiega già il proprio telefonino per effettuare acquisti online, e il 10% si dichiara interessato a farne uso in futuro. L’ulteriore aumento della velocità di connessione mobile, grazie alla tecnologia ultrabroadband LTE3 consentirà collegamenti “ovunque e in ogni momento”, amplificando le opportunità di business per le aziende.

Priorità per il futuro

Sono tre le priorità per lo sviluppo futuro dell’Internet economy in Italia.

  1. Ci sono significative opportunità di crescita per le piccole e medie imprese che sapranno spostarsi online e creare offerta, utilizzando gli strumenti offerti dal Web per sviluppare il proprio business e avere un respiro internazionale: un processo in cui tutti gli attori sono chiamati a svolgere una parte attiva.
  2. Mobile commerce, applicazioni per più piattaforme e georeferenziazione diventeranno una priorità, con l’obiettivo di sviluppare un florido ecosistema di apps tramite la collaborazione di aziende, sviluppatori software, società di telecomunicazioni, produttori di smartphone e aziende produttrici di sistemi operativi.
  3. L’educazione digitale è un fondamento della crescita. Lo sviluppo dei comportamenti dei consumatori e delle aziende italiane può essere stimolato e guidato, per esempio attraverso iniziative volte a rimuovere gli ostacoli alla diffusione di Internet o a trasmettere messaggi sulla sicurezza dei pagamenti online, o tramite l’aumento dell’offerta di servizi da parte della Pubblica Amministrazione.

Per scaricare una copia dello studio e per ulteriori approfondimenti, www.fattoreinternet.it

1. Research Online, Purchased Offline, Ricercato sul Web, acquistato nei negozi.
2. Comscore.
3. Long term evolution.