I giovani alla ricerca di nuove regole anche nei consumi
É stata presentata il 18 settembre l’indagine focalizzata su ‘I giovani e la famiglia: futuro, interessi e consumi’ realizzata da Episteme per Centromarca e il settimanale Oggi. Presentata da Monica Fabris, presidente della società di ricerche, la ricerca ha evidenziato formazione, lavoro, consumi e vissuto rispetto al prodotto di marca da parte dei giovani consumatori. I risultati della ricerca provengono da una survey rivolta a lettrici e lettori di Oggi che si è svolta in aprile attraverso un questionario sia cartaceo, allegato alla rivista, sia on line sul sito Oggi.it. I campione è costituito in maggioranza da donne (76,7%) e la fascia principale è quella dei 35-44enni (25.8%) seguita da 45-54enni e 25-34enni (quasi a pari merito con, rispettivamente il 20,8% e il 20,5%). Tra chi ha partecipato all’indagine quasi il 32% ha due figli, seguito dal 26,2% con un figlio solo.
Una famiglia in bilico fra tradizione e innovazione
Il campione preso in esame si differenzia dalla popolazione italiana per una maggiore importanza attribuita ai genitori, ai figli e alla famiglia. Il che non significa, sottolineano i ricercatori, il ritorno a un’idea di famiglia tradizionaliste o conservatrice. Al contrario invece in questi nuclei familiari è in corso un processo di revisione dei ruoli che porta a una maggiore collaborazione di tutti i componenti e al rispetto delle singole individualità aprendo la porta a un tipo di famiglia cosiddetta ‘evoluta’. Ovvero dove si dia una maggiore importanza ai figli rispetto alla realizzazione personale, una maggiore predisposizione a sacrificarsi per i figli e, infine, una maggiore consapevolezza della necessità dell’interazione tra i coniugi nella cura della casa e nella crescita dei figli (93,4%).
Per gli italiani - ma questa non è una novità – la famiglia ha una grande importanza e viene considerata dagli intervistati come un obiettivo esistenziale. Allo stesso tempo la famiglia si mostra più aperta che in passato, è una ‘piattaforma’ che aiuta a crescere e sostiene in ogni momento, anziché un ‘contenitore’ che impedisce ogni realizzazione individuale.
Una generazione in attesa
Le difficoltà dei giovani nel traghettare nell’età adulta intesa come autonomia e inserimento nel mondo del lavoro non vengono attribuite ai giovani stessi, ma neanche alle famiglie, sollevate dal principio di responsabilità. In realtà a ‘farne le spese’ è principalmente lo Stato, che, legiferando, riesce a risolvere un problema sempre più pressante e preoccupante. Colpa anche degli stessi giovani, poco disposti ad accettare impieghi poco interessanti, delle aziende, e degli studi, troppo distanti dalla realtà del mercato del lavoro. Ultima la famiglia, sempre pronta ad accettare di mantenere i figli fino al raggiungimento di una discreta vita professionale.
Priva di specializzazione, la gioventù attuale si può definire una generazione in progress, occupata soprattutto a gestire l’insicurezza e la difficoltà del contesto in cui vive, che ha oramai acquisito i nuovi strumenti - internet, mobilità, globalizzazione e contaminazione culturale -, ma che deve cercare nuove regole.
I giovani e i consumi in famiglia
Alla ricerca di nuove regole anche nei consumi, dove questa generazione cerca di conciliare sostenibilità e piacere, consapevolezza e valorizzazione simbolica del consumo.
Ben 6 intervistati su 10 pensano che i giovani - almeno in parte - siano i veri decisori della spesa e degli acquisti domestici e genitori e figli sembrano concordare sull'attribuzione di questo ruolo.
Un elemento confermato dal livello di competenza sui prodotti, riconosciuto loro dagli altri membri della famiglia, quindi non solo i genitori. E questi ultimi, pur di venire incontro ai desiderata dei figli, sono disposti a sacrificare i propri consumi. Lo sono un po’ meno quando si tratta di approvare il modo di vestire dei più giovani e, di conseguenza, approvano meno gli acquisti in fatto di abbigliamento e calzature.
In questo contesto la marca in particolare riveste ed esercita un ruolo di sicurezza per i genitori che dichiarano di preferirla ai prodotti no label proprio per l’acquisto di beni per i propri figli; fanno anche notare i ricercatori che le percentuali aumentano in modo significativo quando in famiglia ci sono figli piccoli.
A fare da spartiacque generazionale è Internet e più in generale la tecnologia. Nelle famiglie degli intervistati emerge chiaramente l'importanza di un'alfabetizzazione informatica precoce dei propri figli, anche se sono molto attenti all'uso delle nuove tecnologie e alla quantità di tempo che i figli, spesso lasciati a se stessi, dedicano ai social network, in particolare a Facebook, o impiegano davanti al computer. A ciò si collegano anche le preoccupazioni che ambienti informatici poco controllati, come i social network appunto, possano nascondere insidie, da qui nasce l’interesse per tutti quegli strumenti utili per prevenire i pericoli delle Rete.
A cura di Barbara Tomasi