La riscossa della piccola distribuzione
Nell’epoca dei grandi spazi commerciali si scopre che il 30% degli italiani preferisce acquistare alcuni prodotti - in questo caso quelli destinati alla pulizia per la casa - nel negozio sotto casa e nella drogheria. A sostenerlo è la ricerca quantitativa Ispo, commissionata da Nuncas, ‘I prodotti per la casa: stili di consumo, leve per la scelta e il ruolo della piccola distribuzione’, che ha preso in esame 800 responsabili d’acquisto rappresentativi dell’universo delle famiglie italiane.
«Una buona parte dei responsabili d'acquisto ci ha confermato una netta preferenza verso il piccolo dettagliante: un ritorno alla tradizione e una rinnovata attitudine verso un consumo più consapevole», ha sottolineato Renato Mannheimer, presidente di Ispo.
Prodotti diversi per pulizie diverse
L'identificazione con la propria abitazione da parte della maggior parte degli intervistati e l'attenzione con la quale si scelgono i prodotti per la cura e la pulizia della casa confermano inoltre l'importanza del ruolo rivestito oggi dalla piccola distribuzione. Infatti il 34% degli intervistati, in prevalenza donne di età compresa tra i 35 e i 44 anni, ha dichiarato che vi acquista i prodotti per la casa, perché più vicina alla propria abitazione (51%) e per il rapporto di fiducia che si instaura con il negoziante (36%).
Vicinanza e legame di fiducia tra chi acquista e chi vende non bastano però in un periodo di recessione economica. Il 31% dei responsabili d’acquisto intervistati ha citato anche un buon rapporto qualità/prezzo dei prodotti tra i motivi di questa preferenza. Interessante, secondo i ricercatori, il fatto che nonostante l’importanza dichiarata per la qualità (come si vedrà anche più avanti), per la maggioranza degli intervistati il prezzo medio identificativo della qualità non raggiunge mai i 3 euro.
Dalla ricerca emerge che il 67% della popolazione preferisce acquistare prodotti diversi per risolvere problemi di pulizia specifici: l'anticalcare per il ferro da stiro, il disincrostante per la caffettiera, il detergente per persiane e infissi e così via. Si tratta di una delle peculiarità riconosciute al consumatore italiano, molto esigente quando si tratta di pulizie della casa. Nel 40% dei casi - che sale al 43% nelle regioni del Centro Italia - è addirittura disposto a cambiare punto vendita pur di trovare il prodotto specifico che desidera.Solo un terzo invece sceglie di usare un unico prodotto multiuso.
La qualità ha un costo
La fedeltà alla marca è più accentuata nel Sud con un 47% di intervistati che acquistano regolarmente lo stesso prodotto, rispetto al dato nazionale che si attesta intorno al 44% (contro un 36% di persone alle quali della marca non importa nulla per nessuna categoria di prodotti).
Nel 48% dei casi i consumatori acquistano la stessa marca per il bucato, nel 43% dei casi per la cura delle tende, del bagno e delle stoviglie e nel 41% dei casi per i pavimenti.
La qualità dei prodotti è alla base della scelta d’acquisto, anche se ha un costo. Infatti il 62% è disposto a pagare di più per avere un prodotto di qualità superiore contro un 34% che sceglie prodotti a un costo inferiore anche a discapito della qualità.
Domanda d’obbligo a questo punto: cosa significa ‘qualità’ per i responsabili d’acquisto?
È sinonimo di efficacia e in grado di garantire i risultati promessi per il 20%; stessa percentuale per chi identifica un prodotto di qualità con un prodotto made in Italy. Attenzione alla salute dell’utilizzatore finale ed eco-sostenibilità sono caratteristiche che, per il 16% degli intervistati, contribuiscono infine a classificare l’articolo tra quelli di qualità.
A cura di Barbara Tomasi