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Codici QR e smartphone, insieme potenziano il marketing

La diffusione dei codici bidimensionali, in particolare quelli QR sviluppati originariamente in Giappone, è cresciuta di sette volte tra l’ultimo trimestre 2009 e il primo trimestre 2011 e abbondano le indagini che aiutano a conoscerne meglio il loro impiego per dare maggior valore alle attività di marketing correlate alla mobilità. Infatti i codici QR sono strettamente collegati alla diffusione degli smartphone. Attraverso una App scaricabile e gratuita si inquadra il codice che viene automaticamente “catturato” e immediatamente reinvia attraverso internet a un url: può essere il sito internet, un video, un testo, un coupon per la spesa o altro. Per chi si occupa di marketing è uno strumento che consente di attivare e misurare l’impatto di media statici, come la carta stampata o le affissioni, i display nei punti vendita, il packaging.

Se ne occupa anche una indagine recentemente diffusa da e-Marketer (www.emarketer.com), secondo cui questo tipo di codici costituisce un ponte tra il mondo fisico e quello virtuale. «Tuttavia» sottolinea Noah Elkin, autore dello studio in questione (Mobile Barcodes: Trends and Best Practices for Marketers”, $ 695) «presentano alcune sfide come la frammentazione dei formati di codici tra aperti e proprietari e il fatto di richiedere applicazioni dedicate per essere letti».

Ciò non toglie che abbiano una crescita impetuosa. Secondo quanto riportato da 3GVision, società israeliana fornitrice di soluzioni per codici mono e bidimensionali, nel primo trimestre 2011 si è registrata una crescita del 61,9% nel loro impiego su base mondiale. A guidare la classifica dei cinque Paesi a maggior crescita sono gli Stati Uniti (+181% sull’ultimo trimestre 2009), seguiti da Regno Unito (+166%), Paesi Bassi (+146%), Spagna (94%) e Canada (94%). Il gruppo dei maggiori utilizzatori vede sempre in testa gli Stati Uniti, ma il secondo posto è inaspettatamente riservato all’Italia, seguita da Germania, Regno Unito, Paesi Bassi.

Un’altra indagine condotta dall’agenzia Mgh di Vision Critical ha rilevato che il 65% degli utilizzatori americani di smartphone aveva visto il codice QR su un prodotto, indicando agli specialisti del marketing dove sarebbe opportuno applicarlo.
Dal punto di vista degli specialisti di marketing le potenzialità dei codici bidimensionali interessano tutti i settori che hanno necessità di trasferire un gran numero di informazioni ai consumatori. In particolare non stupisce che i più coinvolti siano editoria e distribuzione, dovendo mettere maggiore enfasi su come rendere dinamici i media tradizionali e su come accrescere la shopping experience nei punti vendita.

Ma perché i consumatori usano il codice QR? Principalmente per ottenere informazioni su brand e prodotti, recuperare coupon e sconti. Ma occorre distinguere tra consumatori che conoscono l’esistenza dei codici e hanno provato a “catturarli” da quelli che lo fanno regolarmente. «I marketer devono lavorare con gli operatori e i produttori di smartphone per capitalizzare la conoscenza dei codici bidimensionali», sottolinea Elkin, che aggiunge: «In questa fase iniziale gli aspetti critici sono la quantità di informazioni che i codici potranno attivare, come scaricare il lettore più appropriato e come attivare il codice».

A cura di Fabrizio Gomarasca