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02. Il contesto

La tecnologia EDI può aiutare le aziende a ridurre i costi e a incrementare l’efficienza, sostituendo processi manuali e dispendiosi in termini di tempo, che richiedono l’intervento umano e l’utilizzo di carta, quali documenti cartacei, riunioni e fax. Le spese relative a modulistica, spedizioni, memorizzazione e spese amministrative generali possono essere ridotte o addirittura eliminate, facendo semplicemente a meno dei comuni documenti cartacei. La sostituzione dei processi basati sulla documentazione cartacea con la tecnologia EDI non solo consente una riduzione dei costi e un incremento dell’efficienza aziendale, ma sostiene anche le iniziative di sostenibilità e di responsabilità sociale d’impresa.
Qualunque intervento umano presuppone sempre un maggiore margine di errore. Qualsiasi errore derivante da una calligrafia illeggibile o da un inserimento manuale dei dati può avere ripercussioni negative sull’attività commerciale, che possono sfociare in ritardi, contestazioni e dati inesatti, suscettibili persino di minare i rapporti tra le aziende. Le leggi e le normative in materia finanziaria rendono tutto ciò ancor più importante per l’attività commerciale, al fine di garantire la massima precisione e un’efficiente registrazione di tutti i documenti commerciali, come per esempio le fatture.

Il settore del retail grocery britannico è da sempre all’avanguardia nell’implementazione di tecnologie come l’EDI, che consentono di snellire le procedure della supply chain e di incrementarne l’efficienza. Nelle comunicazioni con i fornitori, si è quindi passati a sostituire i processi manuali, basati sullo scambio di documentazione cartacea, con documenti EDI, al fine di ridurre i costi, evitare lo spreco di carta e aumentare il livello di efficienza delle imprese.
Oggi, in Gran Bretagna, la maggior parte delle più importanti aziende del grocery utilizza la tecnologia EDI nelle transazioni con i propri fornitori (ordini di acquisto e fatture). Un numero sempre maggiore ne estende l’utilizzo anche all’ambito della pianificazione, previsione e rendicontazione, collaborando con i propri fornitori e condividendo i dati.
Negli anni scorsi, nel settore si è registrato un periodo di incremento nell’utilizzo di avvisi di spedizione o avvisi ASN (Advanced Shipping Notices). I più importanti retailer, quali Tesco e Sainsbury’s, hanno già avviato l’implementazione degli avvisi ASN con i propri fornitori, e molti altri sono in procinto di farlo.

Durante il 2009 (dati GS1 UK Annual Survey per il 2009), il numero di fornitori che hanno utilizzato i numeri sequenziali del collo (Serial Shipping Container Codes – SSCCs) di GS1, attualmente inclusi negli avvisi ASN per l’identificazione dei pallet da consegnare, è raddoppiato.
In Gran Bretagna, così, il settore grocery è riuscito nell’intento di migliorare la visibilità della supply chain e trarre consistenti benefici da transazioni, consegne e pagamenti più rapidi e precisi, grazie all’adozione dell’EDI, una tecnologia che consente inoltre alla distribuzione un riassortimento più rapido degli articoli di magazzino e che permette di tracciare la documentazione commerciale con maggiore efficacia.
I retailer vengono informati in anticipo di quanto sarà consegnato in magazzino o in negozio grazie a un avviso ASN proveniente dal fornitore. Una volta effettuata la consegna, sono in grado di registrare facilmente i prodotti ricevuti, scannerizzando i codici a barre dei pallet e controllando così che le informazioni corrispondano all’avviso ASN ricevuto in precedenza.
I fornitori, dal canto loro, possono fatturare ai propri clienti più velocemente, non appena l’acquirente invia un messaggio di ricezione dell’avviso; anche i pagamenti sono elaborati con maggiore rapidità, grazie alla riduzione del lavoro d’ufficio e di riconciliazione contabile necessario.

Nonostante i significativi vantaggi rilevati nel settore dei prodotti di largo consumo, sono ancora molte nel Regno Unito le aziende che non utilizzano Edi e continuano a elaborare gli ordini manualmente. Stando a quanto riportato dal report annuale di GS1 UK per il 2009, l’81% delle aziende si avvale ancora oggi di taluni processi manuali, basati su documentazione cartacea.
In una situazione economica difficile come quella odierna, il cash è sovrano. Pagamenti precisi e puntuali rappresentano un dato di qualificazione commerciale. Nell’attuale situazione di volatilità del mercato, infatti, le aziende non si possono permettere di affrontare ritardi nei pagamenti e rapporti commerciali insoddisfacenti, che comportano il rischio di essere espulsi dal mercato.

I 15 principali retailer britannici (per valore delle vendite):

  1. Tesco (UK)
  2. J Sainsbury (UK)
  3. Asda Group Ltd
  4. Wm Morrison Group
  5. Co-operative Group
  6. Marks & Spencer (food)
  7. Waitrose Ltd
  8. Spar UK Ltd
  9. Musgrave UK
  10. Iceland Foods Ltd
  11. Lidl (UK)
  12. Costcutter Supermarkets Group Ltd
  13. Aldi Stores Ltd (UK)
  14. Premier
  15. Netto Foodstores Ltd

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