prezzi

Materie prime: prezzi

La filiera del largo consumo riunita all’interno di Indicod-Ecr condivide le preoccupazioni avanzate dal Presidente del Consiglio in occasione del G20 di Seul sulla necessità di agire contro la speculazione sulle materie prime.
Le aziende della produzione e della distribuzione riunite in Indicod-Ecr sono, infatti, consapevoli e preoccupate degli effetti negativi che speculazioni reali e finanziarie operate sui principali mercati delle materie prime possano avere sui prezzi finali.
Per molti prodotti agricoli, alimentari e non alimentari, infatti, la produzione italiana è deficitaria rispetto al consumo ed è necessario il ricorso a rilevanti quantitativi di importazione, i cui aumenti avranno ricadute sui prezzi al consumo.
«Oggi ci troviamo proiettati in un’epoca eccezionale e non più in una contingenza, dove fattori esogeni come l’aumento della domanda globale, la crescente volatilità dei prezzi, unitamente a fattori straordinari come gli eventi climatici influenzano fortemente anche il mercato interno, generando tensioni dei prezzi che le aziende della produzione e della distribuzione si ritrovano ‘in casa’, senza più poterli rispedire al mittente» dichiara Giuseppe Brambilla di Civesio, Presidente di Indicod-Ecr.
Una situazione di grave allarme quella denunciata da Indicod-Ecr, che incide sul già difficile e complesso percorso di un prodotto - dal produttore al carrello della spesa - che sconta inefficienze e costi di sistema generalmente più alti della media europea su voci come, per esempio, l’energia elettrica e i trasporti.
«Il contenimento dei prezzi oggi deve passare necessariamente da una riduzione dei costi, favoriti dalle liberalizzazioni e da una più ampia concorrenza nei mercati. Gli utili, soprattutto in questi ultimi anni» aggiunge Giuseppe Brambilla di Civesio, Presidente di Indicod-Ecr «sono già stati largamente erosi e gli aumenti che incidono maggiormente sui costi sono da considerarsi esogeni e difficilmente controllabili dalle nostre aziende, nonostante il quotidiano sforzo della filiera del largo consumo verso l’efficienza e la salvaguardia del potere d’acquisto dei cittadini (a settembre 2010 i prezzi del carrello dei prodotti di largo consumo hanno registrato un calo del -0,2% rispetto al +1,6% dell’indice Istat)».

Scarica il comunicato stampa