La crisi del debito pubblico continua a creare forti tensioni sui mercati finanziari internazionali. Si rivedono al ribasso le stime di crescita e il timore di una nuova recessione diventa concreto continua
Il ritardo di crescita e di competitività dell'economia italiana riflette anche un significativo deficit di innovazione. L'Unione Europea fissa al 3% del Pil l'obiettivo al 2020 per la spesa in ricerca e sviluppo, ma nel nostro paese qualsiasi innalzamento di spesa in questo campo, per essere sostenibile e duraturo, dovrà essere graduale e tenere conto delle caratteristiche strutturali del sistema produttivo. continua
La malattia del nostro paese è la bassa crescita. È questo ciò che rende l'Italia vulnerabile alla crisi del debito pubblico. Il governo dovrebbe perciò agire in contemporanea su due piani: precisare quali misure di aggiustamento intende adottare da qui alla fine della legislatura per rispettare gli impegni presi senza rimandarle ai posteri; e indicare un'agenda di riforme strutturali a costo zero per le casse dello Stato che ci mettano nelle condizioni di tornare a crescere nei prossimi dieci anni. Il nostro Paese è affetto dalla malattia della bassa crescita. È l’unico paese dell’area Ocse a non avere conosciuto un incremento del reddito pro-capite negli ultimi dodici anni e rischia di tornare ai livelli di reddito precedenti la Grande Recessione solo nel 2020 (l’orizzonte programmatico dei Piani nazionali di riforma). continua
Dal Rapporto annuale Istat per il 2010 emerge come la condizione delle donne italiane nel mercato del lavoro sia ulteriormente peggiorata nell'ultimo triennio. Scende il tasso di attività femminile, già prima bassissimo. Lo svantaggio aumenta ancora per le madri, che spesso lasciano il lavoro alla nascita del primo figlio e non sempre per libera scelta. L'altra faccia della scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro è il sovraccarico di lavoro familiare. Pochi i servizi offerti dalle strutture pubbliche, la famiglia è tutt'oggi una irrinunciabile fonte di aiuto. continua
Chi è stato tanto fortunato da nascere nei paesi occidentali negli ultimi 60 anni ha vissuto in un’epoca di pace, prosperità e crescita. E lo stesso può dirsi per le nostre aziende. continua