supply chain

Con Logistar efficienza e ottimizzazione logistica in tempo reale

Migliorare la competitività nel trasporto merci attraverso le tecnologie digitali. È questo l’obiettivo del progetto europeo Logistar che vede coinvolte quindici organizzazioni di otto paesi europei, tra le quali due università

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Finanziato dalla Commissione europea con cinque milioni di euro all’interno del programma Horizon 2020, il progetto Logistar per migliorare la competitività nel trasporto merci attraverso le tecnologie digitali è giunto, dopo tre anni, alle battute finali e tra fine aprile e settembre i risultati saranno diffusi per la promozione a tutti gli stakeholder.

Il consorzio di quindici organizzazioni di otto paesi europei, formato da due università (la spagnola Deusto, capofila, e l’irlandese Ucc), multinazionali come Nestlè, Pladis e Chep, sviluppatori di tecnologie e servizi IT come l’italiana Genegis Gi, operatori logistici, centri di ricerca e consulenti, ha lavorato con lo scopo di permettere la pianificazione efficace e l'ottimizzazione delle operazioni di trasporto nella supply chain, sfruttando la collaborazione orizzontale tra gli agenti logistici e facendo leva su un uso intensivo di Internet of things, Open data, Intelligenza artificiale, e altre tecniche avanzate ICT.

«In questo progetto l’innovazione digitale entra direttamente nel mondo della logistica», spiega Gaetano Formisano, technical leader Genegis Gi, che ha sviluppato la dashboard della piattaforma software e il modulo di informazione geografica dotato di interfaccia cartografica. «Tutte le tecnologie più innovative infatti sono utilizzate per convogliare le informazioni all’interno di un sistema di supporto alle decisioni che funziona in parallelo con il Tms (Transportation management system) delle aziende esistenti per ottenere diversi benefici: ridurre i percorsi di consegna (fino al 20%),  aumentare i fattori di carico (fino al 10%) affidandosi alla sincromodalità e alle tecniche di ottimizzazione e facilitare la gestione delle operazioni logistiche attraverso strumenti decisionali in tempo reale e dashboard di visualizzazione per il trasporto merci che possono fornire avvisi e raccomandazioni, contribuendo così ad aumentare l'affidabilità e l'efficienza dei servizi».

Un ruolo importante è affidato quindi alla dashboard, uno strumento che permette il monitoraggio in tempo reale dei mezzi in consegna con informazioni riguardanti i percorsi predefiniti e alternativi, il traffico e gli eventuali incidenti, il meteo, nonché il tasso di carichi per periodo di tempo, i carichi e vettori assegnati, la precisione della spedizione e dell'inventario, la percentuale di consegna puntuale e la capacità della rete della supply chain rispetto alla domanda.

I test sul campo

Sono quattro gli aspetti chiave dell’innovazione del progetto: l’Intelligenza artificiale a supporto delle previsioni, la pianificazione dell’ottimizzazione e la riottimizzazione in caso di problemi e le regole di identificazione degli eventi.

Per testare il progetto sono stati attivati tre living lab, ognuno dei quali relativo a tematiche diverse. Il primo, nel Regno Unito con Nestlé e Pladis è focalizzato sul miglioramento della gestione del backhauling (la pratica di non mandare indietro i camion di carico vuoti, ma piuttosto di fargli riportare un po' di carico alla fonte originale). «Si tratta di acquisire giorno per giorno le informazioni e cercare con l’ausilio degli algoritmi di intelligenza artificiale di ottimizzare la catena logistica per consegne in sincromodalità, affidandosi alla collaborazione tra i partner per condividere le piattaforme di carico. Il living lab ha mostrato che si possono ottenere riduzione dei costi fino al 25%», sottolinea Formisano.

Il secondo living lab è tutto italiano con Zylog, Codognotto e l’Interporto di Verona ed è incentrato sulle merci trasportate tra differenti magazzini per migliorare le operazioni logistiche aumentando la sincromodalità attraverso le informazioni fornite dallo strumento decisionale sviluppato da Logistar.

Il terzo test, in Spagna con Chep, è incentrato sull’ottimizzazione in arrivo nelle piattaforme di carico e scarico: in molte occasioni i camion e gli autisti perdono fino al 40% del loro turno giornaliero solo per aspettare di essere caricati o scaricati. L’obiettivo è quello di utilizzare i dati di posizionamento in tempo reale e di pianificazione degli ordini per alimentare il sistema Logistar in modo da calcolare un accurato tempo di arrivo stimato dei veicoli e consentire la ripianificazione tra i diversi nodi della rete.

Sostenibilità, digitalizzazione, interoperabilità

Se la digitalizzazione della filiera logistica è uno dei pilastri del progetto, gli altri sono l’efficienza, la collaborazione e la sostenibilità. «Anche se non dichiarato – commenta Formisano – il progetto Logistar punta decisamente sulla sostenibilità. L’obiettivo finale è la riduzione delle emissioni in atmosfera. Per esempio il living lab 2 punta a evitare che i mezzi viaggino a carico ridotto. Questo significa riduzione del traffico sulle arterie stradali europee e di conseguenza anche gli altri automezzi viaggiano più spediti e inquinano meno. È stato stimato che se l’ottimizzazione riguardasse il 10% dei mezzi di trasporto merci circolanti in Europa, si otterrebbe una riduzione delle emissioni climalteranti del 15-20%».

L’altro aspetto fondante del progetto è la digitalizzazione, ormai diventata un obbligo anche per il settore logistico. Il subentro dell’Intelligenza artificiale consente di ottenere risultati più rapidi per poi fornire in tempo reale soluzioni più efficienti alle singole aziende. «Vediamo però che c’è ancora reticenza a rilasciare informazioni complete e sarebbe necessaria una logica collaborativa a 360 gradi per ottenere risultati eccellenti. Contemporaneamente va considerato che è necessaria una grande quantità di dati, nell’ordine di alcuni Terabyte in comunicazione in tempo reale, che deve essere integrata in un flusso ciclico di informazioni. E per questo motivo il tema dell’interoperabilità tra i sistemi è determinante. Tuttavia i risultati fin qui ottenuti sono molto buoni e speriamo di avere a bordo presto altre aziende», conclude Formisano.

 a cura di Fabrizio Gomarasca  @gomafab