tecnologia

€ 540 milioni

il mercato dell’agricoltura 4.0

Nonostante la pandemia, il mercato italiano della smart agriculture è cresciuto nel 2020 del +20% sull’anno precedente. A giudicare dal ritmo sostenuto nella seconda parte dell’anno e dal fatto che sul totale della superficie agricola utile solo 3-4% è gestito con le tecnologie digitali, secondo la stima dell’Osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise (Research & innovation for smart enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia esiste ancore un grande potenziale inespresso che dovrà essere “scaricato a terra”.

A trainare la spesa sono state le soluzioni di agricoltura di precisione – gli strumenti a supporto delle attività in campo – come i sistemi di monitoraggio e controllo di mezzi e attrezzature (36% del mercato), e i macchinari connessi (30%).

Figura 1 - Il mercato dell’Agricoltura 4.0 in Italia

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Fonte: School of Management Politecnico di Milano “Osservatorio Smart Agrifood” 2021

Tra le soluzioni utilizzate dal 60% delle 986 aziende agricole attive nell’agricoltura 4.0 indagate dall’Osservatorio dominano, oltre ai software gestionali (scelti dal 37% delle aziende), i sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature agricole (33%) e i sistemi di mappatura di coltivazioni e terreni (27%), spinti in particolare dalle tecnologie satellitari. Da sottolineare che oltre il 40% delle imprese ha adottato almeno due soluzioni e che al crescere della superficie coltivata, cresce la quota di aziende che utilizzano due o più soluzioni: il 70% di quelle sopra i 200 ettari contro il 20% di quelle fino a 10 ettari.

Quanto alle tecnologie abilitanti, sono preminenti quelle che hanno a che fare con i dati (sistemi di data analytics, piattaforme o software di elaborazione e Internet of Things), ma per la prima volta compare l’intelligenza artificiale e il machine learning (utilizzata nel 12% delle 538 soluzioni censite).

L’Osservatorio Smart Agrifood si concentra poi sull’innovazione tecnologica nel settore agroalimentare, dove l’87% delle 127 aziende intervistate dichiara di utilizzare soluzioni di Alimentare 4.0 (il 62% almeno due soluzioni), essenzialmente spinte da fabbisogni nei processi produttivi (52%), rapporti con i consumatori (47%), logistica e tracciabilità di filiera (45%).

Logistica, produzione e tracciabilità sono infatti e aree a maggiore tasso di digitalizzazione.

Figura 2 - Le aree più digitalizzate nell’Alimentare 4.0

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Fonte: School of Management Politecnico di Milano “Osservatorio Smart Agrifood” 2021

Proprio la tracciabilità alimentare si conferma un ambito di grande attenzione per lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni digitali. L’89% delle aziende utilizza il digitale per la tracciabilità alimentare, il 72% ha ottenuto benefici elevati nella tracciabilità e il 47% intende investire in quest’area nei prossimi tre anni.

Sebbene sia radicata l’idea della tracciabilità per rispondere alle esigenze di sicurezza alimentare (89%), non mancano soluzioni che migliorano il coordinamento tra gli attori lungo la supply chain per una maggiore efficienza logistica (19%) e che afferiscono alla comunicazione e allo storytelling dei prodotti in chiave di marketing (21%).

Per quanto attiene alle tecnologie utilizzate, guida la tecnologia mobile (presente nel 25% delle soluzioni), che è anche quella più in crescita (+65%), seguita da blockchain (+59%), data analytics (+57%) e IoT (+47%).

Proprio l’offerta di soluzioni che integrano la tecnologia blockchain è in crescita, ma la domanda è ancora cauta: le soluzioni per la tracciabilità alimentare che fanno uso di questa tecnologia sono il 18%, le aziende agroalimentari che la utilizzano sono l’8%, ma il 39% delle aziende ancora non la conosce.

Tuttavia l’agroalimentare si conferma il terzo settore per numero di progetti di blockchain a livello internazionale, pari al 7% delle 1.242 iniziative mappate, anche se solo il 31% sono progetti pilota e appena l’8% sono iniziative realmente operative, contro il 61% di annunci. Le imprese la sperimentano per ragioni commerciali e di marketing (nel 61% dei casi), per migliorare l’efficienza della supply chain (45%) e per una maggiore sostenibilità ambientale e sociale (24%). I produttori di materia prima sono coinvolti nell’81% dei progetti, ma ne sono promotori solo nel 3% dei casi, mentre il 23% è avviato da imprese della distribuzione e il 20% da aziende della trasformazione.

Figura 3 – Gli utilizzi della blockchain nell’agrifood

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Fonte: School of Management Politecnico di Milano “Osservatorio Smart Agrifood” 2021

Dall’Osservatorio Smart Agrifood emerge che per la crescita futura dell’innovazione in agricoltura sarà necessario lavorare sull’interoperabilità e sull’interconnessione delle soluzioni nonché su standard specifici. Anche per le aziende della trasformazione la collaborazione tra domanda e offerta sarà essenziale per lo sviluppo di soluzioni ad hoc per il settore agrifood. Ma saranno altrettanto essenziali la comprensione del reale valore dei dati e l’adozione di una prospettiva di filiera.

A cura di Fabrizio Gomarasca @gomafab