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Con Gino Marchet la Logistica sbarca in Paradiso

l'opinione di

Fabrizio Dallari

Si potrebbe descrivere Gino in tanti modi, guardando diversi aspetti del suo carattere, della sua vita, della sua carriera accademica e professionale. 

Uno studente esemplare, che prendeva 30 in tutti gli esami e si laureava giovanissimo con il massimo dei voti. 

Un accademico brillante e illuminato, che ha sempre preso a cuore il mondo della logistica. A partire dalla tesi di laurea al Politecnico di Milano in Ingegneria Meccanica con 110 e lode per poi proseguire nella carriera accademica, prima come ricercatore e infine come professore ordinario. 

Una persona curiosa che affrontava tutti i progetti, in particolare quelli tanto cari di automazione di magazzino o dei sistemi di picking, con la voglia di trovare nuove soluzioni. 

Un padre di famiglia modello, che parlava continuamente della moglie Paola, delle vicende delle due figlie Chiara e Laura (instradate al Politecnico di Milano) di cui condivideva con colleghi e amici ogni passo della vita. 

Un uomo vero e sincero, trasparente sulle proprie idee, politiche e di vita, mai risentito e sempre con un sorriso maledettamente coinvolgente. Con lui bastava il tempo di un caffè, per capire cosa era meglio fare, non solo sul lavoro, ma nella propria vita. 

Nella sua gloriosa carriera è stato autore di libri e articoli su prestigiose riviste internazionali, membro di numerose commissioni scientifiche e di concorsi accademici. 

A lui si deve il primo Master Universitario in Trasporti e Logistica presso la sede di Piacenza del Politecnico di Milano, poi confluito nel percorso executive del MIP. A lui si deve lo sviluppo di una comunità di oltre 1000 logistici legati ai lavori dell’Osservatorio sulla Contract Logistics. A lui si deve, infine, lo sviluppo di un gruppo di docenti e ricercatori nell’area dei sistemi logistici, figli professionali e accademici che gli saranno per sempre riconoscenti. 

Lascerà un grande vuoto nel mondo dei logistici e tra i suoi colleghi di Ingegneria Gestionale. 

Il ricordo che lascia in tutti coloro che gli sono stati vicini o che lo hanno conosciuto è quello di una grande simpatia e di una voglia di vivere contagiosa. Il suo sorriso, che era come un grande abbraccio, ci ricorda quanto la vita è bella e va vissuta fino in fondo, come lui ha fatto. 

Ciao Gino e grazie per tutto quello che ci hai dato. Sarà facile ricordarti perché le persone speciali come te le vogliamo tenere sempre nel cuore. 

I tuoi amici logistici. 

tratto da Logistica