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L’Italia indietro

In Europa i servizi migliorano, ma i beni guidano la fiducia dei consumatori

La pubblicazione, qualche giorno fa, da parte della Commissione europea dei risultati del quadro di valutazione dei mercati al consumo, contiene qualche considerazione interessante sul giudizio da parte dei consumatori dei 28 paesi europei (più Islanda e Norvegia) riguardo ItaliaPovera.pngal grado di apertura e trasparenza di 40 mercati suddivisi in beni di consumo e servizi. I giudizi misurano sostanzialmente:

  • La fiducia nel fatto che i negozianti rispettino le norme di tutela dei consumatori.
  • La confrontabilità delle offerte.
  • La scelta disponibile sul mercato.
  • La misura in cui le aspettative dei consumatori sono soddisfatte.
  • Il danno causato dalle difficoltà che i consumatori incontrano.

Il documento serve inoltre ai responsabili politici nazionali e ai portatori di interessi per valutare l’impatto delle politiche attuate nel tempo e per confrontare la situazione nei diversi Stati membri. La Commissione, dal canto suo, utilizza i risultati ottenuti per sviluppare le proprie politiche di intervento.

In ordine generale, i risultati dimostrano che le prestazioni sono migliorate dall’ultimo quadro di valutazione del 2014. I servizi finanziari registrano i maggiori progressi, ma i risultati più negativi si riscontrano nei servizi bancari. Sempre a livello generale, i servizi hanno registrato un miglioramento più significativo dei beni, anche se sono proprio questi ultimi a essere valutati più positivamente rispetto ai servizi.

I dati riferiti ai paesi considerati registrano ai primi tre posti il mercato di libri, riviste e giornali, quello dei prodotti d’intrattenimento (come giocattoli e giochi) e il mercato dei grandi elettrodomestici. Per quanto riguarda i servizi, i tre mercati in testa alla classifica sono quelli dello svago e vanno dagli alloggi per vacanze ai servizi culturali e d’intrattenimento e ai servizi per lo sport (palestre). Agli ultimi posti nel mercato dei beni troviamo i carburanti, i veicoli usati e i prodotti a base di carne, mentre in coda ai servizi ci sono i mutui, i prodotti d’investimento e i servizi immobiliari.

Figura 1 - Le performance dei mercati migliori e peggiori

Figura 1 - Le performance dei mercati.jpeg

Fonte: Commissione Europea

«Il quadro di valutazione di quest’anno conferma che norme favorevoli ai consumatori, la loro efficace applicazione e le riforme del mercato fanno crescere la fiducia dei consumatori», afferma la commissaria per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere Věra Jourová, sottolineando il fatto che le prestazioni dei mercati sono migliori se aumenta la fiducia dei cittadini e che i progetti prioritari della Commissione riguardano il mercato unico digitale e l’Unione dell’energia, due mercati con risultati inferiori alle aspettative.

Fra i mercati dei beni, i mercati al dettaglio dei beni di largo consumo, come bevande analcoliche e pane, cereali e pasta, che nelle precedenti edizioni avevano conseguito buoni risultati, hanno perso terreno rispetto ad altri.

Permane una significativa disomogeneità di prestazioni anche tra i vari Stati membri: le maggiori differenze nelle valutazioni dei consumatori si registrano nei mercati dei servizi di fornitura  di energia elettrica, della fornitura di acqua, del trasporto ferroviario, dei mutui e dei servizi di telefonia mobile, tutti meno aperti alla concorrenza transfrontaliera. Il mercato dei servizi e delle utilities continua quindi, senza grandi differenze tra i paesi analizzati, a mantenere un profilo di resistenza all’apertura della concorrenza. Come sappiamo bene in Italia.

Proprio il nostro paese, dal confronto con gli altri, si trova in una posizione più vicina al fondo del ranking più che nel gruppo di testa, con una performance di 77,1, al di sotto anche della media europea pari a 79,8.

Figura 2 – Il confronto delle performance complessive dei paesi UE28 (più Islanda e Norvegia)

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Fonte: Commissione Europea

I mercati dei beni in Italia hanno una performance di 81, mentre quelli dei servizi di 75,3 entrambi al di sotto della media europea, rispettivamente di 1,4 e di 3,3 punti. In particolare nei servizi ai primi posti troviamo gli alloggi per vacanze, i servizi culturali e di intrattenimento, i pacchetti turistici, mentre in coda i servizi di traporto pubblico, le utilities e i servizi immobiliari e di telefonia fissa. Pur posizionandosi tra i primi tre paesi in sei mercati dei servizi, nessuno di questi performa meglio della media europea.

A cura di Fabrizio Gomarasca