sostenibilità

Spreco alimentare: dalle parole ai fatti

2 miliardi di euro di cibo recuperati in un anno con la legge SprecoZero

“Basterebbe una legge per recuperare in un anno 2 miliardi di euro di cibo (1 milione di tonnellate contro le attuali 500.000 recuperate)afferma Andrea Giussani Presidente della Fondazione Banco Alimentare. “Si tratterebbe di un provvedimento a costo zero che armonizzi il quadro normativo e semplifichi il processo di donazione delle aziende”.  Ogni anno infatti finiscono nella spazzatura 5,1 milioni di tonnellate di cibo per un valore di quasi 13 miliardi di euro. Il 53% di questo spreco, quello generato dal settore primario fino ad arrivare alla ristorazione, potrebbe essere recuperato e destinato alle persone in stato di bisogno, oltre 4.000.000 in Italia.

Banco Alimentare, che ha promosso l’indagine del Politecnico di Milano “Surplus Food Management. Against Food Waste. Il recupero delle eccedenze alimentari dalle parole ai fatti”, – realizzata grazie al contributo di Kellogg - insieme agli attori della filiera agroalimentare chiede a gran voce a Parlamento e Governo di procedere in tempi rapidi.

Questa ricerca - rileva Alessandro Perego, professore del Politecnico di Milano e curatore dell’indagine – conferma come la maggior parte delle eccedenze generate siano recuperabili per l’alimentazione umana. Il recupero richiede l’implementazione nelle aziende di un processo strutturato di gestione delle eccedenze alimentari, la collaborazione con intermediari qualificati e la presenza di un contesto normativo semplificato.

L’On. Maria Chiara Gadda proponente e relatrice della legge contro lo spreco ne è convinta: “La legge per facilitare e semplificare il recupero delle eccedenze alimentari procede veloce in commissione alla Camera dei Deputati, il Parlamento sta facendo la sua parte per raccogliere l’eredità politica di Expo. Una singola legge non è mai risolutiva, ma può essere strumento utile per veicolare un comportamento talvolta episodico – continua la parlamentare - e rendere davvero strutturale il circuito della donazione. Una buona legge riconosce i fatti sociali e li aiuta a crescere, è questo lo spirito che mi ha spinto a scrivere la proposta di legge e la modalità con cui procede la discussione in Parlamento”  

A sostenerlo sono anche le istituzioni:

Per il Ministro Maurizio Martina “La lotta allo spreco alimentare è una priorità globale, che anche grazie a Expo e alla Carta di Milano è entrata nelle priorità dei nuovi obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite. Un terzo del cibo prodotto nel mondo finisce nella spazzatura: un fenomeno inaccettabile, soprattutto quando ci sono 795 milioni di persone che soffrono di povertà alimentare. L'Italia vuole svolgere un ruolo da protagonista in questa battaglia. Abbiamo intenzione di rafforzare il nostro modello di lavoro unico, portando da 550 mila a 1 milione le tonnellate di cibo salvato e distribuito agli indigenti. Con la legge SprecoZero ora in Parlamento vogliamo rendere per le aziende più conveniente donare che sprecare. Su questo fronte la collaborazione con il Banco Alimentare e con gli altri enti caritativi è massima, come dimostrato anche in Expo dove ogni sera dal 1 maggio il cibo in eccedenza è stato recuperato e destinato a chi ha bisogno. 

“Lo spreco alimentare – afferma il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – è un costo insostenibile per l’ambiente, oltre ad una contraddizione morale ed economica non più accettabile. Il messaggio di grande forza lanciato da Expo su questo tema avrà un reale impatto positivo solo se, partendo dalla base solida della Carta di Milano, sapremo arrivare in tempi brevi a una nuova normativa, nazionale e a livello europeo, che riduca drasticamente lo spreco di risorse alimentari nella filiera e renda più semplice il recupero dell’invenduto. Allo stesso tempo bisogna investire sulla sensibilizzazione alle buone pratiche quotidiane e sull’educazione dei giovani”.

Rincara la dose il Ministro  della Salute Beatrice Lorenzin “Oggi non è più possibile sprecare.Il nostro impegno deve essere orientato verso l’ottimizzazione dell’uso delle eccedenze, individuando, in via primaria, misure che concilino le istanze di una distribuzione più ampia possibile di cibo con la definizione di garanzie che assicurino la tutela della salute di chi riceve gli aiuti”.

I rappresentanti dell’intera filiera agroalimentare presenti oggi al convegno concordano sulla necessità di provvedere in tempi brevi all’approvazione di una legge che semplifichi le procedure di donazioni di alimenti perché, come confermano le aziende, oggi donare è ancora una procedura complessa e costosa.

Di questo parere Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione: “La GDO è impegnata nella lotta allo spreco e nelle donazioni. Però oggi donare è più oneroso che buttare. Per incentivare le donazioni occorre affiancare alla motivazione etica una dimensione economica, eliminando questa differenza. Attendiamo a breve una legge nazionale che introduca semplificazioni e un concetto di premialità per la GDO che non sia delegato agli enti locali”. Nella GDO l’Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori COOP ricorda come “ogni anno COOP cede gratuitamente 4.000 tonnellate di prodotti alimentari a 911 associazioni di volontariato sul territorio.” Carmela Favarulo auspica “che la nuova normativa in discussione al Parlamento semplifichi le procedure e allarghi la platea dei destinatari garantendo rigore, trasparenza e sicurezza”.

Tante le iniziative già attive nel settore Coldiretti ha già creato progetti e alternative credibili contro gli sprechi, basate su Filiera corta e Campagna Amica, la rete di vendita diretta degli agricoltori più estesa d’Europa, che offre garanzie di durata maggiore dei prodotti (in particolare frutta e verdura), informazione ed educazione del consumatore, possibilità di riallocazione dei prodotti in eccedenza oppure di donazione”.

La lotta allo spreco alimentare

Soluzioni e approcci di filiera - Se ne parlerà anche il 17 novembre 2015, Milano

Il fenomeno dello spreco alimentare è di sempre maggiore rilevanza per le aziende della filiera per il forte impatto economico, sociale e ambientale che genera.

  • Quali sono le strategie per la prevenzione delle eccedenze e i modelli per una gestione strutturata delle eccedenze?
  • Quali sono le implicazioni concrete per le aziende?
  • Quali le principali barriere alla riduzione dello spreco alimentare?
  • Esistono aree di collaborazione e soluzioni di filiera che permettono di incidere positivamente nella gestione dell’eccedenza?

A partire dal 2013, le aziende industriali e distributive hanno costituito un tavolo di lavoro in ECR per affrontare il tema, focalizzandosi sugli aspetti che toccano i processi di interfaccia e ricercando soluzioni e percorsi attivabili per ridurre l’incidenza degli sprechi.

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