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Ipsos e TuttoFood raccontano i nuovi consumatori

La ricerca svela trend e segreti del mondo dell’alimentazione internazionale con un focus sull’Italia

Il mondo food è finalmente in ripresa: e nel nostro Paese  si delineano nuove tendenze che destano l’interesse sia dei sempre più numerosi appassionati, sia dei professionals alla ricerca di opportunità di business da sviluppare.

Una risposta ricca e articolata arriva da Ipsos, a cui TUTTOFOOD hacommissionato una ricerca che si è focalizzata su due delle tipologie di consumatori più interessanti: i “Millennials” (18-29 anni) e i “Baby Boomers” (50-64 anni). Una ricerca internazionale con un focus sull’Italia, dove sono state intervistate circa 1.000  persone. I risultati? Stili di vita e pensiero sociale influenzano molto gusti e scelte d’acquisto. E l’immancabile confronto tra ieri – con il suo intrinseco ottimismo al grido di “Be Positive” – e il mondo di oggi – mutevole e cangiante, che ha reso spesso tali anche le idee e le scelte stesse dei singoli – si rivela una chiave di lettura vincente.

Gratificazione e salute in primo piano

La ricerca rivela innanzitutto che l’approccio del consumatore ai prodotti alimentari accomuna la next generation con quelle più mature sotto diversi aspetti: creare gratificazione emotiva, per esempio. Perché in fondo, si sa, è il cuore a dettare legge anche quando si scelgono beni primari. La pensano così, infatti, il 77% dei Millennials e il 76% dei Baby Boomers. Ma se il cibo deve appagare i sensi, deve anche essere sano. Qui, però, lo stacco generazionale si fa più visibile: se tra i più maturi è l’87% a pensare che “la salute comincia a tavola”, tra i giovani lo crede il 75%. Queste evidenze profilano un futuro caratterizzato da una coabitazione virtuosa tra piacere e salute, fondato su un nuovo paradigma di salutismo non  punitivo.

Su quanto contino valori e ingredienti sulle etichette dei prodotti, i consumatori si dividono in due “scuole di pensiero” pressoché equivalenti. Guardano alle proprietà nutritive dei cibi il 56% dei Baby Boomers e il 54% dei Millennials, mentre sono attenti ai valori nutrizionali il 48% dei più junior e il 56% dei più senior. Il ricambio generazionale conferma l’avanzata del bio: oltre un quinto dei consumatori più giovani (23%) compra solo prodotti biologici, quota che scende al 18% tra le schiere dei loro genitori.

Nel confronto internazionale, l’importanza del consumo edonistico è molto accentuata in Europa (valore indice 18), è meno elevata (almeno a livello dichiarato) negli USA ed ancora minore in Italia. Una curiosità: l’unico paese in perfetto equilibrio è il Giappone (registra un valore indice zero). Specularmente, nella qualità degli ingredienti, il nostro paese – forte di una grande tradizione enogastronomica in tal senso – si rivela molto più attento (valore indice di 31) rispetto alla media europea (19 in Europa), il valore scende negli USA ed è molto basso in Brasile (poca attenzione agli ingredienti, valore -31 ).

Tra casa e fuori casa

E in cucina, invece, cosa succede? Fra tradizione antica ed esperienza moderna chi l’avrà mai spuntata? C’è da dire che anche la tensione alla cucina domestica è un tratto distintivo del "bel paese", che totalizza il valore indice più alto in assoluto (47) cui fanno eco USA (42), Giappone (38), Cina (37) e Brasile (27). A livello generazionale il valore è 40 per i Baby Boomers e 29 per i Millennials, con un valore 38 per il totale.

Se si considera il tempo medio giornaliero trascorso in cucina dagli italiani, l’identikit del perfetto cuoco di casa (anzi, cuoca) è: donna, del Mezzogiorno e – sorpresa – giovane. Infatti, le donne italiane trascorrono mediamente in cucina 68 minuti contro 57 degli uomini mentre, geograficamente, il tempo dedicato ai fornelli diminuisce man mano che si risale la penisola: è di 77 minuti nel Sud e Isole, 66 nel Centro, 58 nel Nordest e 50 nel Nordovest. E fin qui poche novità. Ma l’età? Conta… al contrario: i giovani Millennials riservano alla cucina di casa 66 minuti contro i 63 dei più attempati Baby Boomers.

La produzione industriale dovrà quindi apparire sempre più “smart” e meno “cheap”, laddove i piatti pronti sono ormai scelti per motivi essenzialmente razionali di comodità e servizio considerato il poco tempo a disposizione, causa ritmi quotidiani frenetici. A dispetto di ciò i cibi freschi rappresentano la scelta aspirazionale: sono infatti più sani e hanno al tempo stesso più sapore. Altra curiosità emersa dalla ricerca IPSOS riguarda il confezionato, che si è radicato alla base della cucina di tutti i giorni in virtù di alcuni fattori imprescindibili: riduzione dei tempi di preparazione, migliore tenuta di conservazione a lungo termine e possibilità di variare spesso l’alimentazione.

In casa e fuori casa, tra colazioni, pranzi e cene, emerge un altro dato che colpisce: la colazione è in casa e solo 1 italiano su 7 predilige il bar (14%), dato ancora più basso tra i russi (6%). Se pensiamo poi a pranzi e cene non possiamo esimerci dal considerare lo street food, che si candida come concorrente di cibi pronti o confezionati: oltre al piacere di mangiare bene e provare cibi diversi dal solito, sempre più il consumo di pasti fuori casa sarà orientato alla comodità, come dimostrano le opinioni dei Millennials (+10% rispetto ai “loro padri”).

TUTTOFOODdal 3 al 6 maggio 2015

A TUTTOFOOD ci sarà anche GS1 Italy | Indicod-Ecr con un workshop gratuito 

"Condividere immagini e informazioni di prodotto: nuove opportunità per la filiera e il consumatore"

Lunedì 4 maggio 2015 - ore 10.30
sala Aquarius – Rho Fiera Milano