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Trasporto intermodale e largo consumo: serve un nuovo business model

l'opinione di

Bruno Aceto

Nel mese di gennaio del 2013 pubblicavamo la ricerca Intermodability, ricerca attraverso cui abbiamo potuto far emergere il reale mercato potenziale che il settore largo consumo rappresenta per le aziende del trasporto intermodale e di superare, in alcuni casi, tesi profondamente radicate ma non sempre aderenti alla realtà espressa dai dati.

A partire da oltre 160.000 viaggi stradali effettivamente realizzati dalle aziende del settore, è stato sviluppato un modello di simulazione che ha consentito di convertire il traffico stradale in un set di treni effettivamente realizzabili lungo le diverse direttrici nazionali, e di stimare una domanda potenziale per il nostro settore di 450mila unità di carico che, attraverso la rete ferroviaria che connette il sistema nazionale degli interporti, potrebbero viaggiare non più su strada ma su ferrovia.

Proprio a commento di quella pubblicazione ebbi modo di dire che il ruolo che le aziende del largo consumo giocano, attraverso ECR, su questo importante tema non era ancora terminato indicando l'importanza di mantenere attiva e produttiva una continua interlocuzione con tutti gli stakeholder, anche istituzionali, tesa a creare le migliori condizioni affinché le aziende di ECR trovino risposte concrete 'dalla ferrovia'.

Ed è proprio questo percorso di continuo interscambio che ha evidenziato la necessità di affrontare oggi una nuova fase di disegno strategico. L'esperienza di questi ultimi mesi di lavoro, che ci ha visti impegnati anche in esperienze pilota che hanno coinvolto oltre 1500 carichi, ci dice che per poter guardare all'intermodale come ad una reale alternativa al modello tutto strada occorre pensare ad un nuovo business model capace di rispondere alla necessità di aggregazione e organizzazione della domanda. Una funzione di catalizzazione capace di accelerare un percorso che in alternativa rischia di essere troppo lento e quindi incapace di rispondere agli ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni che le nostre aziende si pongono per i prossimi anni.

Durante il convegno del 15 aprile vogliamo far conoscere queste riflessioni ai partecipanti ed approfittare della presenza dei rappresentanti delle istituzioni per continuare il confronto e cogliere ogni spunto.