supply chain

OSA 2.0

Disponibilità dei prodotti a scaffale e riduzione degli out-of-stock: riaprono i lavori Ecr Italia. In agenda anche una ricerca sul comportamento del consumatore

Prodotti sempre disponibili sugli scaffali

L’acronimo OSA deriva dell’espressione inglese Optimal Shelf Availability e si riferisce alla disponibilità dei prodotti a scaffale per il consumatore, secondo l’assortimento programmato, continuativo o promozionale.

Essendo un indicatore chiave del livello di servizio al consumatore, l’OSA si ripropone come un tema critico per le aziende del largo consumo. Per questo Ecr Italia ha accolto l’invito delle aziende associate a riaprire i lavori, a 10 anni di distanza dalla conclusione della prima fase che aveva portato alla condivisione di un Manuale con i metodi, il processo e gli strumenti per sviluppare e valutare le iniziative OSA.

Da allora gli scenari di riferimento sono certamente cambiati: i processi e i sistemi di previsione e riordino, la gestione dei flussi fisici diretti o via ce.di e, in primis, le aspettative e i comportamenti del consumatore.

Un freno alle rotture di stock

Quando un consumatore si reca in un punto vendita per acquistare un determinato prodotto che sa di trovare e invece non lo trova sullo scaffale, ecco una vendita mancata, che era evitabile. Le aziende che hanno attivato iniziative OSA hanno dichiarano di aver rilevato significative riduzioni di Out Of Stock, che si traducono in aumento delle vendite nella misura del +9%.

Nuove criticità

Le stesse aziende che hanno attivato iniziative OSA hanno però segnalato di incontrare ancora delle criticità nel garantire la disponibilità a scaffale e l’esistenza di una molteplicità di cause che tutt’oggi determinano le rotture di stock.

La soluzione? Da progetto a processo e da processo a sistema

Il gruppo di lavoro Ecr Italia ha delineato il percorso da seguire in questi termini.

Più che singoli progetti OSA su specifici prodotti o categorie e attivati con un numero limitato di partner commerciali, emerge la necessità di passare ad un processo continuativo e condiviso di presidio sull’OSA che consenta di intervenire tempestivamente nella gestione delle cause che determinano le rotture di stock.

A livello aziendale, diventa importante coinvolgere diversi processi operativi e gestionali e stimolare il contributo di tutti, dalla prima linea alle funzioni centrali, dal livello operativo all’alta direzione.

Per rendere facilmente replicabili iniziative sull’OSA con partner commerciali diversi, è emersa l’esigenza di trovare nella relazione Industria/Distribuzione un approccio comune per la condivisione dei dati, pur nel rispetto della loro riservatezza.

Monitoraggio e benchmarking

Per promuovere l’OSA a processo strutturato e condiviso, il passo successivo è la costruzione di un sistema condiviso di monitoraggio dell’OSA, che consenta gli opportuni benchmarking tra i diversi “sottosistemi”. Alla base, serve quindi un cruscotto standard di indicatori di performance (KPI) condivisi tra industria e distribuzione.

E il consumatore?

In questo percorso di miglioramento dell’OSA non meno importante è la comprensione del comportamento del consumatore di fronte alle rotture di stock, dell’evoluzione delle sue aspettative e delle sue abitudini. Questo sarà il focus di una nuova edizione della ricerca sul consumatore fatta nel 2003, già prevista tra le prossime attività del gruppo di lavoro Ecr Italia.

Per informazioni e approfondimenti, visita il sito o scrivi a ecr@indicod-ecr.it

Il metodo Ecr Italia

Dal 1993 Ecr Italia lavora, nel pieno rispetto della normativa sulla concorrenza, coordinando tavoli di dialogo e creando le condizioni per favorire la collaborazione fra le imprese. Sviluppa progetti di interesse comune per Industria e Distribuzione e opera attraverso il coinvolgimento diretto delle aziende e dei loro manager, che partecipano alla definizione di soluzioni condivise, in grado di produrre benefici per l’intero settore.